Il ministro della Salute USA contesta uno studio danese sull'alluminio nei vaccini, ma la rivista conferma il supporto ai ricercatori
Con una mossa insolita per un funzionario pubblico statunitense, il ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr. ha chiesto che venisse ritirato uno studio danese che non aveva trovato alcun collegamento tra l'alluminio nei vaccini e le malattie croniche nei bambini. Ma la rivista scientifica che ha pubblicato lo studio ha respinto la richiesta confermando il sostegno ai ricercatori.
L'alluminio è stato utilizzato per quasi un secolo per migliorare la risposta del sistema immunitario ad alcuni vaccini. Ma alcuni sostengono (sulla base di un altro studio del 2012 poi più volte smentito) che l'ingrediente sia collegato all'aumento dei tassi di disturbi infantili come l'autismo.
Ivan Oransky, specialista in editoria accademica e co-fondatore dell'organizzazione mediatica Retraction Watch, spiega che con questa richiesta, "il Segretario Kennedy ha dimostrato di volere che la letteratura scientifica si pieghi alla sua volontà". Lo studio in questione, pubblicato su Annals of Internal Medicine a luglio, è uno dei più ampi del suo genere e ha preso in esame 1,2 milioni di bambini nati in Danimarca nell'arco di oltre due decenni. Gli autori - si spiega sul sito di Nature, un'altra rivista scientifica di grande prestigio - hanno riferito che l'esposizione ai composti di alluminio presenti nei vaccini non ha comportato alcun rischio significativo di sviluppare malattie autoimmuni, allergiche o dello sviluppo neurologico.
In un articolo di opinione pubblicato su TrialSite News il primo agosto, Kennedy ha messo in discussione la metodologia, l'analisi e i risultati dello studio. Christine Laine, caporedattrice della rivista, ha scritto in un commento sulla pagina web dello studio l'11 agosto che "la ritrattazione è giustificata solo quando gravi errori invalidano i risultati o vi è una documentata condotta scientifica scorretta, nessuna delle quali si è verificata nel caso in questione". L'alluminio, sotto forma di sali come il solfato di potassio e alluminio, si spiega su Nature, è stato somministrato nei vaccini per malattie che vanno dalla pertosse alla polmonite a milioni di persone in tutto il mondo, ampiamente studiati per questioni di sicurezza.