Il magnate pro-democrazia rischia l'ergastolo per collusione e pubblicazione sediziosa, attesa per la sentenza
La West Kowloon Magistrates' Courts di Hong Kong ha concluso oggi le udienze del processo sulla sicurezza nazionale contro il magnate dei media Jimmy Lai, tra i principali attivisti pro-democrazia, dopo un procedimento di 156 giorni iniziato a dicembre 2023. Mentre restano incerti i tempi sul verdetto, la giudice Esther Toh ha assicurato che sul punto "informeremo le parti in tempo utile".
Oltre al reato di collusione, che potrebbe costargli l'ergastolo, Lai è accusato di "pubblicazione sediziosa" relativa a 161 articoli, inclusi editoriali a suo nome. Il magnate 77enne, fondatore del tabloid pro-democrazia Apple Daily, ha respinto gli addebiti di collusione con l'estero, dopo che le autorità gli hanno contestato l'uso di diverse piattaforme per fare pressioni sui Paesi occidentali affinché sanzionassero la Cina e Hong Kong per la stretta sulle libertà. È stato accusato di aver cospirato con l'attivista Andy Li, l'assistente legale Chan Tsz-wah e altri per il sollecito dell'intervento da parte di Paesi stranieri.
Lai, in particolare, è imputato di due capi d'imputazione per "cospirazione per collusione con forze straniere" ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale, imposta da Pechino a giugno del 2020 in risposta alle manifestazioni di massa e talvolta alle violente proteste pro-democrazia del 2019.
I giudici hanno concluso oggi l'udienza delle prove e delle argomentazioni legali di entrambe le parti, pietra miliare per un processo di vasta portata valutato come un monito per stroncare il dissenso nell'ex colonia britannica. Gli avvocati hanno presentato le loro arringhe conclusive ad agosto, nell'arco di 10 giorni, dopo due intoppi: prima a causa del maltempo e poi per le precarie condizioni di salute di Lai. I suoi legali, infatti, hanno lamentato che il loro assistito era alle prese con fenomeni di "palpitazioni" cardiache e aveva avuto un caso di sospetto collasso.
Il magnate ha continuato a partecipare alle udienze senza evidenti disagi, dopo la prescrizione di farmaci e l'uso di un cardiofrequenzimetro.