La corte d'appello respinge la richiesta di annullamento del verdetto per diffamazione contro la scrittrice
La saga giudiziaria di Donald Trump continua e si arricchisce di nuovi capitoli ogni giorno. In sole 24 ore il presidente americano ha incassato due vittorie provvisorie dalla Corte Suprema e ricevuto un'importante batosta da un tribunale d'appello.
Partiamo dalla sconfitta. La corte federale di New York ha respinto all'unanimità la richiesta del tycoon di ribaltare il verdetto della giuria che gli ha ordinato di pagare 83,3 milioni di dollari per aver diffamato E. Jean Carroll. I giudici hanno respinto la tesi dei legali del tycoon, secondo i quali la sentenza della Corte Suprema dello scorso anno sull'immunità presidenziale per tutti gli atti ufficiali impediva di accertare la responsabilità dell'azione legale intentata da Carroll ma il tribunale d'appello ha bocciato le argomentazioni.
Una sentenza pesante che rievoca i fantasmi della condanna per abusi sessuali sulla scrittrice e giornalista, proprio nel giorno in cui Trump ha lanciato un'iniziativa per promuovere la preghiera e le radici giudaico-cristiane degli Stati Uniti. "L'America è fondata sulla fede, se si indebolisce, si indebolisce anche il Paese", ha detto il presidente al museo della Bibbia di Washington presentando America Prays e invitando gli americani a dedicare tempo ogni settimana a "pregare per l'America" in occasione del 250esimo anniversario della nazione assieme ad "almeno altre 10 persone".
Il tycoon si descrive come un "cristiano senza affiliazione" ma molto vicino agli evangelici seppur non praticante: è infatti solito trascorrere il weekend nei suo golf club e non a messa come era solito fare il suo predecessore Joe Biden. In passato, ha anche fatto delle battute ironiche al limite della blasfemia, come quando ha postato un suo meme vestito da Papa.
Ma già in campagna elettorale aveva cercato di attirare l'elettorato più religioso degli Stati Uniti vendendo online la sua "bibbia patriottica" al presso di 59, 99 dollari l'una. Una volta tornato alla Casa Bianca ha iniziato a varare una serie di misure di stampo conservatore come il divieto per le atlete transgender di competere negli sport femminili.
Una stretta che ha ricordato al museo della bibbia. "La cultura 'woke' è finita, i generi sono due: maschile e femminile", ha dichiarato il presidente facendo salire sul palco un bambino delle elementari che ha letto una dichiarazione a favore delle sue politiche. The Donald, che ha donato all'istituzione la bibbia su cui ha giurato nel 2020 e nel 2024, ha anche anticipato che il dipartimento dell'Istruzione emanerà nuove linee guida "per proteggere il diritto alla preghiera nelle nostre scuole pubbliche", sulla scia di quanto accaduto in Texas.
Per quel che riguarda le altre due sentenze, le soddisfazioni per il presidente sono arrivate ancora una volta dalla Corte Suprema a maggioranza conservatrice. La prima è il via libera al siluramento di Rebecca Slaughter, commissaria della Federal Trade Commission nominata da Biden. La decisione è stata presa dal presidente del massimo tribunale, John Roberts, che tuttavia ha concesso ai legali della funzionaria fino al 15 settembre per rispondere alle argomentazioni del dipartimento di Giustizia che ne chiede il licenziamento definitivo.
Nella seconda sentenza, la Corte ha revocato le restrizioni imposte agli agenti federali nei fermi di migranti nell'area di Los Angeles. La decisione non è firmata e non è accompagnata da nessuna spiegazione ma ribalta le sentenze di due tribunali inferiori, secondo i quali le pratiche adottate dagli agenti per l'immigrazione violavano il Quarto Emendamento poiché prendevano di mira i sospettati sulla base della razza e dell'etnia.