Il presidente colombiano critica l'Europa per il suo appoggio a Israele e denuncia minacce mafiose contro la sua famiglia
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha lanciato un duro attacco all'Europa, minacciando di rinunciare alla cittadinanza italiana se il continente continuerà a sostenere Israele senza condannare, a suo dire, il "genocidio" a Gaza.
"Se l'Europa continua ad appoggiare le bombe che cadono su Gaza, rinuncio pubblicamente alla mia cittadinanza italiana ed europea", ha detto Petro a Popayán, ricordando le sue origini da un "comune vicino a Milano" e definendo la guerra in Medio Oriente "il terzo genocidio della società umana" dopo la conquista spagnola e la Seconda guerra mondiale.
Nel suo intervento, il capo di Stato ha anche denunciato che la mafia in Europa "vuole uccidere le mie nipoti a Marsiglia" e che le autorità francesi "non le proteggono", collegando la minaccia ai maxi-sequestri di droga effettuati in Colombia durante il suo governo.
Petro ha inoltre accusato la "mafia che vive in Europa" di essere dietro l'omicidio del senatore e precandidato presidenziale Miguel Uribe Turbay, ferito il 7 giugno e morto l'11 agosto a Bogotá.
"Gli indizi portano in Europa: uno degli assassini vive a Madrid, un altro a Dubai", ha affermato, accusando i parlamentari europei di "non capire la realtà colombiana" e puntando il dito contro il consumo di cocaina in Europa e Stati Uniti come causa della violenza nel Cauca, uno dei dipartimenti della Colombia.