Le munizioni a grappolo, il cui uso, stoccaggio, produzione e trasferimento, sono vietati dalla relativa Convenzione dell'ONU, per le disastrose conseguenze umanitarie, hanno ucciso e ferito più di 1'200 civili in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa e sono state utilizzate anche dalle forze ucraine per attaccare obiettivi russi. Lo afferma un rapporto sponsorizzato dall'Istituto delle Nazioni Unite per la ricerca sul disarmo (Unidir).
Questo tipo di munizioni sono contenitori che, una volta in aria, rilasciano molte piccole cariche esplosive su un'ampia area. Quelle che non esplodono immediatamente agiscono come mine, rimanendo attive sul terreno per anni.
Il rapporto evidenzia come sia le forze russe che quelle ucraine hanno utilizzato munizioni a grappolo per tutto il 2024 e la prima metà del 2025. Solo nello scorso anno l'Ucraina ha registrato almeno 193 delle 314 vittime registrate in tutto il mondo, secondo il documento, metà delle quali sono bambini.
E non è tutto, perché la ricerca evidenzia con preoccupazione che gli Stati Uniti hanno trasferito munizioni a grappolo all'Ucraina in almeno sette spedizioni separate tra luglio 2023 e ottobre 2024, comprese armi che sarebbero transitate attraverso la Germania, uno Stato parte della Convenzione.
Inoltre, oltre al continuo utilizzo di queste armi da parte di Stati che non hanno aderito alla Convenzione, la Lituania è diventata il primo paese a recedere dal trattato, nel marzo 2025, citando preoccupazioni per la sicurezza regionale. Il ritiro, spiega l'Unidir, ha sollevato timori di un'erosione delle norme sul disarmo umanitario.
Il rapporto segnala pure che anche le forze armate del Myanmar e le forze dell'ex regime di Assad in Siria hanno utilizzato queste armi in aree civili. Nel 2024 sono state registrate vittime di munizioni a grappolo anche in Afghanistan, Iraq, Laos, Libano, Mauritania e Yemen.
Infine, il rapporto riferisce che da quando è iniziato il monitoraggio dell'utilizzo di queste armi negli anni '60, più di 56'800 persone in tutto il mondo sono state uccise o ferite da munizioni a grappolo. Laos, Siria, Iraq, Vietnam e Ucraina rimangono i paesi più colpiti.