Estero

Nuovo attacco Usa ai narcos, alta tensione con Maduro

16 settembre 2025
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Sale a livelli mai visti in decenni la tensione nei Caraibi, dove gli Stati Uniti hanno colpito nuovamente nell'arco di poche settimane un'imbarcazione di presunti narcotrafficanti alimentando le accuse di "aggressione" da parte del Venezuela.

Allargando il fronte di crisi nella regione, gli Usa hanno deciso nelle stesse ore di ritirare alla Colombia la certificazione di Paese impegnato nella lotta al narcotraffico.

Ad annunciare l'esecuzione dei narcos è stato Donald Trump in un video pubblicato sul suo social Truth in cui si vede una barca oscillare in mare prima di esplodere. Le immagini sono accompagnate dall'annuncio "3 terroristi uccisi in azione". "In realtà abbiamo distrutto tre imbarcazioni, ma ne avete viste due", ha dichiarato in seguito ai giornalisti, senza aggiungere dettagli, prima di partire per la visita di Stato nel Regno Unito.

Il triplice attacco si inserisce in una più ampia offensiva messa in campo da Washington da alcune settimane per aumentare la pressione sul governo di Nicolas Maduro, con il dispiegamento di otto navi da guerra e un sottomarino a ridosso delle acque territoriali venezuelane, con l'obiettivo ufficiale di contrastare il narcotraffico. Le manovre militari sono sostenute da un'azione politico-diplomatica contro Maduro, accusato di guidare il cosiddetto "Cartello dei Soli" e per la cui cattura la taglia è stata portata a 50 milioni di dollari.

L'attivismo statunitense ha alimentato speculazioni su un possibile tentativo di cambio di regime a Caracas, tanto che il ministro della Difesa, Vladimir Padrino López, ha accusato le autorità nordamericane di voler approfittare della presenza militare nei Caraibi per provocare "un incidente" da usare come giustificazione per "un'aggressione militare" contro il Paese.

L'alto ufficiale ha poi ribadito che il Venezuela non accetterà "provocazioni" e difenderà la propria sovranità di fronte a qualsiasi incursione straniera, esercitando il diritto alla legittima difesa. In questo clima, Maduro ha annunciato la mobilitazione di forze armate e milizie bolivariane lungo 284 "fronti di battaglia" in punti strategici del territorio.

La crisi coinvolge ormai tutta la regione, a cominciare dalla Colombia, finita nuovamente nel mirino di Washington con la decisione di non considerare più Bogotà alleata nella lotta ai cartelli. Per il presidente Gustavo Petro il provvedimento, capace di generare gravi ricadute diplomatiche ed economiche, "danneggia sforzi e sacrifici di polizia, militari e istituzioni impegnate contro il traffico di cocaina".

Il confronto si estende anche a Paesi europei con possedimenti oltremare: Paesi Bassi e Francia. Una fregata della Marina olandese - avvistata domenica a meno di sei miglia nautiche dal confine marittimo con il Venezuela - sarebbe partita da Curaçao per unirsi alle forze armate statunitensi. Negli ultimi giorni anche la Francia ha inviato unità navali verso Guadalupa e Martinica, considerati snodi cruciali del traffico di droga verso l'Europa.