Estero

Il Senato approva la legge sul salario minimo

Passa definitivamente con 78 sì e 52 no; il Governo dovrà emanare decreti su retribuzioni e contrattazione entro sei mesi

23 settembre 2025
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In Italia l'aula del Senato ha approvato in via definitiva il testo già approvato dalla Camera del disegno di legge delega in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva. Hanno votato a favore 78 senatori, contro 52. Si tratta del provvedimento che deriva dall'esame alla Camera, conclusosi il 6 dicembre 2023, di una proposta delle opposizioni (il primo firmatario era il leader del M5S Giuseppe Conte, che poi annunciò il ritiro della firma a seguito della trasformazione del testo in una proposta di maggioranza) che originariamente chiedeva di fissare un salario minimo legale di 9 euro lordi (circa 8,40 franchi) l'ora.

Nei compiti che l'articolo 1, primo comma, del testo affida al Governo si legge che esso "è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nel rispetto del diritto dell'Unione europea, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva, per il conseguimento dei seguenti obiettivi: a) assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi; b) contrastare il lavoro sottopagato, anche in relazione a specifici modelli organizzativi del lavoro e a specifiche categorie di lavoratori; c) stimolare il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel rispetto dei tempi stabiliti dalle parti sociali, nell'interesse dei lavoratori; d) contrastare i fenomeni di concorrenza sleale attuati mediante la proliferazione di sistemi contrattuali finalizzati alla riduzione del costo del lavoro e delle tutele dei lavoratori (cosiddetto 'dumping contrattuale')".