Emerge la sovrarappresentazione nelle carceri, la profilazione, fermi e perquisizioni sproporzionate e l'eredità coloniale che ne alimenta le pratiche
Nei sistemi di giustizia penale di tutto il mondo il razzismo contro le persone di origine africana è pervasivo e radicato. È quanto rileva un rapporto del Meccanismo internazionale di esperti delle Nazioni Unite per promuovere la giustizia razziale e l'uguaglianza nelle forze dell'ordine.
"La sovrarappresentazione delle persone di origine africana nelle carceri e nei centri di detenzione in molti paesi è sia una conseguenza che un sintomo di pregiudizi sistemici nei sistemi penali", afferma il rapporto.
Il documento punta il dito contro gli "stereotipi razziali", che ritraggono gli africani e le persone di origine africana come criminali per natura. "Questo non solo influenza le decisioni individuali della polizia, dei giudici e dei pubblici ministeri, ma distorce anche l'intero sistema giudiziario", denuncia il rapporto secondo cui nell'attuale contesto globale il rischio è "che tutte queste violazioni continuino a peggiorare".
Secondo gli investigatori delle Nazioni Unite, la discriminazione contro gli africani e le persone di origine africana inizia nelle prime fasi del processo di giustizia penale, attraverso la profilazione razziale, la sorveglianza, l'eccessivo controllo della polizia, l'uso eccessivo della forza da parte delle forze dell'ordine, nonché la detenzione preventiva.
La ricerca mostra, ad esempio, che in Canada gli africani sono soggetti a un numero sproporzionato di fermi e perquisizioni da parte della polizia. In Svezia più della metà dei cittadini di origine africana sono stati fermati dalla polizia negli ultimi cinque anni a causa della loro etnia o del loro status di immigrati.
Le cause di questi pregiudizi, conclude il rapporto, vanno ricercate "nelle origini storiche di molte istituzioni legali e di leggi create durante il dominio coloniale o radicate in sistemi di oppressione razziale che continuano a plasmare le pratiche contemporanee. Disparità che fanno parte di un modello di razzismo istituzionale radicato nell'eredità duratura del colonialismo, della schiavitù e della segregazione".