L'ombra di una nuvola nera carica di nuove polemiche e sospetti incombe nel Regno Unito sul tentativo di riavvicinamento fra Harry e re Carlo III suo padre, dopo il trauma dello strappo da casa Windsor del 2020 e il trasferimento in America del principe ribelle con la consorte Meghan. Tentativo suggellato appena tre settimane fa a Clarence House dal faccia a faccia londinese di quasi un'ora fra genitore e figlio, che non si vedevano di persona da tempo.
Dipinto nelle indiscrezioni raccolte da alcuni media Usa come un incontro "commovente" per entrambi, e interpretato da molti alla stregua di un passo in avanti positivo, il colloquio è stato invece liquidato freddamente nel week-end come "formale" da fonti anonime di corte citate dal Sun di Rupert Murdoch: tabloid britannico destrorso, ostile al duca di Sussex, che Harry ha trascinato in tribunale sull'isola al pari di altre testate sensazionaliste accusate d'intercettazioni illegali.
Una ricostruzione, quest'ultima, respinta pubblicamente e con veemenza da una portavoce a nome del principe cadetto, secondo cui dietro l'articolo a scoppio ritardato del Sun si celerebbero cortigiani d'apparato - da lui ripetutamente presi di mira in passato, incluso nell'autobiografia bestseller Spare - impegnati a "sabotare" gli sforzi di riconciliazione: sforzi avviati sullo sfondo del cancro diagnosticato al sovrano, e peraltro incapaci per ora di scalfire il gelo fra Harry e il fratello maggiore William, erede al trono.
Cortigiani che il duca ha bollato non a caso con l'espressione "uomini in grigio", usata a suo tempo dalla madre, la compianta principessa Diana (al cui esempio egli è parso ispirare la propria rivolta, quasi come un clone genetico), nella "guerra" contro le trame di palazzo da lei denunciate negli anni della scandalosa crisi matrimoniale con Carlo e del dopo divorzio, con corredo di veleni mediatici incrociati.
L'accusa di sabotaggio ha fatto scalpore, ripresa con enfasi dal Times, altro giornale del gruppo Murdoch, stando al quale il re ne sarebbe rimasto sorpreso e "perplesso" alla luce d'una sorta di patto del riserbo sancito con l'indocile secondogenito. La stessa testata - organo storico di riferimento dell'establishment e di tutti gli "uomini in grigio" del Regno - ha dato quindi voce a funzionari senza volto di Buckingham Palace, consiglieri dell'entourage reale, che si dicono "rattristati e sconcertati" per i sospetti: pronti a giurare, melliflui, di star al contrario "lavorando dietro le quinte per migliorare quella che è una relazione privata, delicata ma importante in seno alla famiglia".