Estero

Germania: scontro nella maggioranza su riforma servizio militare

Scontro nella maggioranza del governo tedesco tra il gruppo parlamentare di Cdu-Csu e il ministro della Difesa Boris Pistorius. Oggetto del contendere: la riforma del servizio militare.

Pistorius propende per la volontarietà, evitando quindi di reintrodurre la leva obbligatoria, mentre in molti nelle file dei cristiano-democratici la ritengono necessaria per raggiungere il livello minimo degli effettivi di cui la Bundeswehr necessita per svolgere in modo efficace un'azione di deterrenza.

Per questa ragione il gruppo ha chiesto e ottenuto che la discussione parlamentare del provvedimento, che avrebbe dovuto iniziare la prossima settimana, sia posticipata.

Pistorius non l'ha presa bene e al quotidiano economico Handelsblatt ha detto che "il comportamento del gruppo parlamentare dell'Unione è negligente, perché potrebbe ritardare l'introduzione del nuovo servizio militare e quindi anche il ripristino della registrazione e del controllo dei potenziali coscritti".

I parlamentari della Cdu-Csu avrebbero voluto che la legge contenesse un meccanismo automatico di reintroduzione della leva qualora con la volontarietà non si raggiungesse questo obiettivo.

Il ministro non è per principio contrario alla reintroduzione dell'obbligo, ma ha spesso osservato che è necessario nel breve periodo puntare a dotare l'esercito delle strutture per accogliere i nuovi effettivi - dalle caserme agli ufficiali preposti alla formazione della truppa - e che già ora l'obiettivo di rendere più interessante il servizio militare sta incontrando il favore di molti giovani. Un meccanismo automatico sarebbe, inoltre, di difficile definizione.

L'attuale riforma di Pistorius prevede l'introduzione di un questionario obbligatorio per tutti gli uomini dai 18 anni (volontario per le donne) per censire i potenziali coscritti.

Lo scontro si era verificato anche in consiglio dei Ministri, quando Johann Wadephul, titolare degli Esteri, aveva affermato che la volontarietà non sarebbe bastata. Era, però, stato trovato un accordo e il provvedimento era stato licenziato dall'esecutivo così come proposto da Pistorius.