Tregua fragile a Gaza, Netanyahu detta condizioni per la pace
Una fragile tregua è stata raggiunta a Gaza, segnando una pausa nei combattimenti che durano da inizio anno. Questo sviluppo segue l'accettazione condizionata da parte di Hamas del piano di pace proposto da Donald Trump e la decisione di Israele di rallentare le operazioni militari.
In un videomessaggio, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiarito che l'esercito israeliano rimarrà nella Striscia di Gaza fino alla liberazione degli ostaggi. Ha inoltre affermato che Hamas sarà disarmato, sia diplomaticamente attraverso il piano di Trump, sia militarmente se necessario.
I negoziati, che si terranno a Sharm el-Sheik, vedranno la partecipazione di delegazioni di Hamas e Israele, oltre a rappresentanti statunitensi come l'inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff e Jared Kushner. La presenza americana sottolinea l'impegno di Trump nel raggiungere un accordo che potrebbe stabilizzare la regione e ampliare gli accordi di Abramo.
Trump ha accolto la risposta di Hamas come un 'sì', spingendo Netanyahu a sospendere temporaneamente l'offensiva. Ha lodato Israele per la cessazione dei bombardamenti e ha avvertito Hamas di agire rapidamente per evitare che l'opportunità sfumi. In un'intervista, Trump ha esortato Netanyahu a cogliere questa occasione per vincere, sottolineando che entrambi i leader sono vicini a un accordo.
I negoziati si concentreranno sulla liberazione degli ostaggi e sul disarmo di Hamas, oltre al ruolo futuro del gruppo nella governance di Gaza e al ritiro delle forze israeliane. Un funzionario israeliano ha previsto che gli ostaggi potrebbero essere liberati entro pochi giorni se i colloqui procederanno senza intoppi.
Nonostante la tregua, alcuni attacchi sporadici continuano, con 57 morti riportati dalla protezione civile di Hamas. L'esercito israeliano ha avvertito che Gaza City rimane una zona pericolosa e ha consigliato ai palestinesi di non tornare verso nord.
La strada verso la pace è ancora piena di ostacoli. La risposta di Hamas ha lasciato irrisolte diverse questioni chiave del piano di Trump, mentre Netanyahu deve bilanciare l'accettazione del piano con le pressioni interne della sua coalizione nazionalista religiosa.