Estero

La Bei pronta a finanziare la difesa Ue anti-droni

La Banca europea per gli investimenti offre prestiti mirati per proteggere infrastrutture critiche e rafforzare il fianco orientale dell'Ue

10 ottobre 2025
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La Banca europea per gli investimenti è pronta a sostenere i Paesi Ue nel finanziamento della difesa anti-droni. Lo si legge in una lettera inviata dalla presidente della Bei, Nadia Calvino, al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, visionata dall'ANSA.

"Stiamo lavorando all'identificazione di azioni mirate" per "sostenere con urgenza iniziative volte a proteggere la nostra popolazione, le nostre città e le infrastrutture critiche dai droni nemici", scrive Calvino, sottolineando che tra gli obiettivi di finanziamento vi è "la costruzione e il rafforzamento delle infrastrutture critiche per rafforzare il fianco est".

La Bei ha aggiornato a marzo le proprie regole di prestito, aumentando gli investimenti ammissibili nel campo della sicurezza e della difesa. Nel 2025 ha già destinato il 3,5% dei suoi finanziamenti complessivi - pari a circa 3,5 miliardi di euro - a progetti legati al comparto. Guardando al futuro, si legge nella missiva datata 7 ottobre, il board della banca con sede a Lussemburgo proporrà ai ministri delle Finanze dell'Ue "un aumento delle risorse destinate a questa priorità politica nel 2026".

La presidente Calvino sottolinea l'intenzione di prestare "particolare attenzione al rafforzamento del fianco orientale dell'Ue e alle tecnologie di difesa anti-drone, nonché alla protezione delle infrastrutture critiche e alla mobilità militare", in stretto coordinamento con Bruxelles, i Ventisette e la Nato.

Il dossier del muro anti-droni tornerà al centro del vertice del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre, quando i leader discuteranno le questioni più sensibili, a partire dalla copertura finanziaria. Un punto su cui i governi restano divisi tra chi invoca un impegno comune attraverso nuovi fondi europei e chi si mantiene sulla linea dei bilanci nazionali. Finora la Commissione Ue si è limitata a ricordare le linee di finanziamento già disponibili, dai fondi di coesione ai prestiti Safe. La Bei propone così un'alternativa concreta: l'uso mirato dei propri strumenti di prestito a sostegno dei progetti di difesa.

"Stiamo lavorando a fianco della Commissione europea e delle autorità di difesa per garantire la complementarità tra le iniziative in materia di sicurezza e gli strumenti finanziari europei, massimizzando l'impatto delle risorse pubbliche", scrive Calvino, ribadendo che la Bei è "pronta a mettere a disposizione la sua competenza e le sue risorse per garantire il successo" della roadmap Ue.