Cinque morti in Alto Adige dopo una valanga che si è staccata verso le 16 di ieri dalla parete nord di Cima Vertana, a circa 3'200 metri di altitudine. Sette in tutto gli alpinisti travolti, tra cui un padre e sua figlia, soltanto due si sono salvati. L'incidente si è verificato sul gruppo dell'Ortles, la vetta più alta della regione (3'905 metri), lungo una via considerata non particolarmente difficile tecnicamente ma fisicamente impegnativa per la sua lunghezza ed esposizione.
La dinamica non è ancora completamente chiara ma pare che sulla parete ci fossero tre cordate indipendenti, un gruppo composto da tre tedeschi, due uomini di 21 e 58 anni ed una donna di 21 anni recuperati senza vita sotto la neve dai soccorritori nel pomeriggio di sabato e altri due gruppi di due persone ciascuno, di cui facevano parte gli escursionisti ritrovati morti oggi dopo essere stati dati per dispersi, cioè un uomo e la figlia di 17 anni, anche loro provenienti dalla Germania. Altre due persone erano invece riuscite a rientrare a valle illese dopo la slavina. Le operazioni di recupero sono state coordinate dalla Stazione del Soccorso alpino di Solda con il supporto delle Stazioni del Soccorso alpino limitrofe, del soccorso alpino della Guardia di finanza, del servizio di elisoccorso e dei vigili del fuoco a valle.
Questa mattina le ricerche, che erano state interrotte ieri sera per le condizioni meteo avverse, sono riprese alle prime luci dell'alba ma le condizioni meteo hanno complicato la situazione. L'ipotesi è che la valanga possa essere stata provocata dalle raffiche di vento oppure da una delle cordate che l'avrebbe "innescata" al suo passaggio, probabilmente quella che si trovava più in alto. Sabato le temperature non erano rigide come la stagione suggerirebbe ma non c'era un rischio valanghe marcato.
Nel settembre 2023 due alpinisti, un romeno di 46 anni residente a Vicenza ed un tedesco di Monaco di 35 anni erano morti mentre scalavano la via normale dell'Ortles perché un appiglio si era staccato dalla roccia facendoli sbilanciare e precipitare per 200 metri. Nell'aprile 2022 due scalatori bavaresi di 36 e 31 anni morirono travolti da una valanga nel tentativo di raggiungere la vetta lungo la parete nord. Una tragedia che fece clamore nel luglio 2016 fu quella dei giovani Debora Meneghini, 22 anni di San Floriano di Marostica, e Davide Zanon, 21 anni di Rosà, che si erano conosciuti durante la loro militanza giovanile nel Cai (Club Alpino Italiano). Erano stati trovati dai soccorritori senza vita dopo una caduta ancora legati assieme dalla corda che li univa durante la scalata.