Il candidato democratico a sindaco di New York, 34 anni, origini africane, ha un vantaggio a doppia cifra sui rivali. E il presidente non ci sta

Nove anni dopo Londra, anche New York potrebbe avere, nell'Election Day di martedì, il suo primo sindaco musulmano. Ma più giovane e, come se non bastasse, "socialista". È l'ora del 34enne dem Zohran Kwame Mamdani, dato da tutti i sondaggi oltre il 40% con un vantaggio in doppia cifra (da 10 a 26 punti) sull'ex governatore di New York Andrew Cuomo, sconfitto alle Primarie dem ma riciclatosi come indipendente, e sul candidato repubblicano Curtis Sliwa, il fondatore dei Guardian Angels, la non profit per la prevenzione del crimine.
La sua irresistibile ascesa ha scioccato l'establishment del Partito Democratico, dove diversi big lo hanno appoggiato solo tardivamente, come il leader alla Camera Hakeem Jeffries, o non lo hanno ancora fatto, come il leader al Senato Chuck Schumer. Il timore è che i repubblicani possano trasformarlo nel sinonimo nazionale di un partito che si inchina al socialismo o addirittura al "comunismo", come accusa il presidente americano Donald Trump, minacciando di tagliare i fondi federali alla Grande Mela se vincerà Mamdani. Il candidato, naturalmente, ha il pieno sostegno dell'ala progressista, da Bernie Sanders ad Alexandria Ocasio-Cortez, con i quali ha riempito comizi e stadi da 13mila posti, diventando con la 36enne pasionaria dem – potenziale candidata per la Casa Bianca nel 2028 – il nuovo simbolo di un cambio generazionale nella leadership del partito.
KeystoneUn comizio di MamdaniA dargli un'ulteriore spinta è arrivata l'inaspettata telefonata dell'ex presidente Barack Obama, tornato in campo venerdì sera nel suo ruolo di testimonial più richiesto del partito con due comizi a favore delle candidate dem alla carica di governatore in Virginia e in New Jersey, Abigail Spanberger e Mikie Sherrill: altre due elezioni che martedì saranno un test in vista di quelle di Midterm il prossimo novembre, ma dalle quali Trump si è tenuto stranamente lontano. In linea con la sua prassi di non intervenire nelle elezioni municipali da quando ha lasciato la Casa Bianca (unica eccezione per Karen Bass come sindaca di Los Angeles nel 2022), Obama non ha dato un endorsement formale a Mamdani, ma ha elogiato la sua campagna e si è offerto di essere un "punto di riferimento" per il futuro. Il che equivale quasi a un endorsement.
Una persona vicina all'ex presidente ha confidato al New York Times che l'ex capo della Casa Bianca ritiene l'ascesa di Mamdani un esempio di come nuovi leader si stiano affermando in modo indipendente. La sua campagna è stata paragonata da diversi ex funzionari di Obama a quella dell'ex presidente nel 2008, che galvanizzò una generazione di giovani elettori con la promessa di un cambiamento. E Mamdani di cambiamenti ne ha promessi diversi, con lo slogan vincente di rendere New York più abbordabile e vivibile per tutti. Il suo programma elettorale include il sostegno agli autobus urbani gratuiti, all'assistenza pubblica per l'infanzia, ai supermercati comunali, ai diritti Lgbtq+, al blocco degli affitti per le unità abitative a canone calmierato, all'aggiunta di alloggi a prezzi accessibili, a una riforma completa della sicurezza pubblica e a un salario minimo di 30 dollari entro il 2030. Mamdani è anche per l'aumento delle tasse per le aziende e per coloro che guadagnano più di 1 milione di dollari all'anno.
KeystoneAndrew Cuomo, già sconfitto alle Primarie e indietro nei sondaggiI dubbi su di lui riguardano la carenza di esperienza per guidare la più grande città americana in quello che è ritenuto il secondo lavoro più difficile negli Usa dopo la Casa Bianca: in precedenza ha lavorato solo come consulente per l'edilizia abitativa e musicista hip-hop, poi, dal 2020, è stato eletto per tre volte deputato dell'Assemblea dello Stato di New York. Ma Mamdani, nato a Kampala da un accademico ugandese e da una regista indiana, e sposato da quest'anno con una illustratrice siriano-americana, sembra incarnare il simbolo di una generazione di giovani leader che, con la loro diversità, energia e voglia di cambiamento, offrono un'alternativa seducente in un partito che stenta a uscire dal coma post-elettorale.