Estero

Export cinese di ottobre crolla a -1,1% e import salgono solo dell'1%

Surplus a 90,07 miliardi; calo delle esportazioni per la prima volta da marzo e importazioni penalizzate da recessione immobiliare e domanda debole

7 novembre 2025
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Brusca frenata delle esportazioni e delle importazioni della Cina a ottobre, oltre le attese, a marcare un'economia incerta tra consumi asfittici e tensioni commerciali con gli USA.

In base ai dati dell'Amministrazione delle dogane di Pechino, le spedizioni hanno avuto un saldo annuo negativo a -1,1%, in brusca correzione dal +8,3% di settembre e dal +3% stimato alla vigilia, mentre gli acquisti all'estero sono saliti di appena l'1%, a fronte del +7,4% di settembre e delle attese a +3,2%. Tuttavia, il surplus commerciale si è attestato lo scorso mese a 90,07 miliardi di dollari (72,76 miliardi di franchi al cambio attuale), stabile rispetto ai 90,45 miliardi di settembre e inferiore ai 95,6 miliardi attesi.

Le esportazioni cinesi sono calate a ottobre per la prima volta da marzo del 2024 in scia all'allentamento dello slancio verso l'esterno delle imprese e all'intensificarsi delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, nel mese che ha visto una nuova tregua siglata dai presidenti Xi Jinping e Donald Trump a margine del Forum sulla Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) in Corea del Sud. Le importazioni sono aumentate di appena l'1% a causa della prolungata recessione del mercato immobiliare e delle deboli condizioni del mercato del lavoro che hanno continuato a pesare sulla domanda dei consumatori.

Inoltre, gli esportatori del "Dragone" avevano tuttavia già anticipato le spedizioni per evitare gli scenari più penalizzanti di dazi statunitensi elevati: i dati odierni sembrano segnalare che la strategia di anticipazione si sia esaurita a ottobre, gettando le basi per la normalizzazione delle esportazioni. Di conseguenza, sul governo centrale di Pechino potrebbe tornare ad aumentare la pressione perché la Cina faccia maggiore affidamento sulla domanda interna.

Allentando una situazione che minacciava di far precipitare le relazioni bilaterali in una vera e propria guerra commerciale, Cina e USA hanno concordato alla fine di ottobre di revocare una serie di misure punitive, tra cui i dazi elevati, i controlli sulle esportazioni di terre rare e minerali essenziali, e tecnologie avanzate. Mentre Pechino si è impegnata a comprare più soia dagli Stati Uniti e a collaborare con Washington per reprimere i flussi di fentanyl (uno stupefacente sintetico che è responsabile di circa 100'000 morti all'anno negli USA), nonché a eliminare ulteriori dazi sui prodotti agricoli americani, tema particolarmente sensibile per una parte fondamentale della base di Trump.

Le importazioni cinesi dagli Stati Uniti sono scese dell'11,6% su base mensile a ottobre, secondo i dati doganali, mentre le esportazioni nella direzione opposta sono aumentate dell'1,8%.