Estero

GB: tensioni per Aston Villa-Maccabi a Birmingham, 11 fermi

7 novembre 2025
|

È di undici persone arrestate il bilancio della grossa operazione di ordine pubblico messa in piedi ieri sera a Birmingham, in Inghilterra centrale, dalla polizia per far fronte alle tensioni legate alla partita di calcio della competizione continentale Europa League fra i padroni di casa dell'Aston Villa e gli ospiti israeliani del Maccabi Tel Aviv.

Il match, conclusosi con la vittoria degli inglesi per 2 a 0, è stato segnato da raduni contrapposti di manifestanti pro palestinesi, che invocano il bando di Israele dalla competizioni sportive a causa delle devastazioni nella Striscia di Gaza, e di simpatizzanti pro Israele.

I circa 700 agenti schierati sono riusciti a separare i due gruppi - alcune migliaia di pro palestinesi e poche decine di filoisraeliani - evitando ogni incidente o violenza grave. Non sono mancati comunque alcuni fermi, fra cui una mezza dozzina d'individui accusati di resistenza aggravata da slogan di "discriminazione razziale", hanno reso noto i vertici della polizia locale senza distinguere, nella lista dei fermati, fra pro palestinesi, pro Israele e semplici ultrà come un 21enne finito in manette per il lancio di fumogeni nello stadio.

I media riferiscono anche di episodici tafferugli fra alcuni tifosi che cercavano di entrare e dimostranti filopalestinesi che provavano a picchettare gli accessi.

La partita fra Aston Villa e Maccabi era stata preceduta da polemiche anche politiche in seguito alla decisione iniziale delle autorità di polizia di Birmingham - indicata dai media come la città più musulmana del Regno Unito, per il suo contesto multietnico e il 30% circa di abitanti di fede islamica - di vietare la presenza dei tifosi del Maccabi, ritenuti pericolosi dopo gli incidenti avvenuti lo scorso anno ad Amsterdam (Paesi Bassi) in occasione di una trasferta sul campo della compagine dell'Ajax: indicazione contestata dallo stesso premier Keir Starmer, ma rimasta in vigore anche per la scelta finale dello stesso club di Tel Aviv, allarmato per la sicurezza dei suoi sostenitori, di rinunciare alla propria quota di circa 1500 biglietti.