Estero

Croazia, a Spalato migliaia a raduno nazionalista anti-serbo

8 novembre 2025
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Alcune migliaia di ultranazionalisti, soprattutto veterani della guerra per l'indipendenza della Croazia e molti giovani, si sono radunati oggi nel centro di Spalato per una protesta in risposta all'arresto di nove persone coinvolte nell'incidente lunedì scorso alle Giornate della cultura serba.

In un piccolo centro culturale del capoluogo dalmata, una settantina di ultranazionalisti vestiti di nero avevano impedito l'apertura di una manifestazione dedicata al folclore serbo e fatto disperdere il pubblico composto da una trentina di persone, perlopiù anziani, scandendo slogan filonazisti e inneggianti al regime fascista ustascia.

La protesta di oggi a Spalato è stata organizzata dalla tifoseria della locale squadra di calcio Hajduk, la Torcida, con l'appoggio delle associazioni di veterani di guerra e alcune personalità politiche di estrema destra.

"Chiediamo, esigiamo che i nostri fratelli siano immediatamente liberati", ha detto dal palco uno degli organizzatori, aggiungendo che questo è solo uno dei motivi di questa protesta. "Siamo in tanti e se sarà necessario l'intero Paese verrà in sostegno dei nostri fratelli e per la Croazia", ha aggiunto.

Si tratta dei nove arrestati, di un un'età compresa tra i 23 e i 59 anni, denunciati per comportamento violento e per violazione del diritto di espressione libera dell'identità etnica, per i quali il giudice istruttore ha disposto ieri un ordine di custodia cautelare della durata di un mese. Il raduno è stato sorvegliato da moltissimi agenti di polizia, con l'aiuto di quattro droni e da una motovedetta che pattugliava il porto spalatino. Non si sono verificati incidenti violenti. Alla fine, prima di disperdersi, i manifestanti si sono recati davanti al tribunale, ripetendo le loro richieste, e questa volta alcuni hanno teso le braccia nel saluto romano.

Ieri sera nel pieno centro di Zagabria davanti al principale centro culturale della minoranza serba dove stava per iniziare un altro evento delle Giornate della cultura serba, una mostra dedicata ad uno storico d'arte, si sono radunati una cinquantina di giovani, vestiti di nero e con i volti coperti da cappucci delle tute.

Sotto protezione della polizia

Il gruppo ha intonato cori inneggianti allo Stato Indipendente della Croazia (Ndh, guidato dagli ustascia croati e formato su volontà di Hitler e Mussolini nel 1941), accompagnati da urla antiserbe. All'arrivo delle forze speciali della polizia i dimostranti si sono dispersi e le forze dell'ordine non hanno trovato motivi per intervenire ulteriormente. Un'analoga serata a Ogulin (nell'interno del Paese), dedicata alle tradizioni folcloristiche serbe, è stata cancellata dagli stessi organizzatori "per paura dei membri della compagnia di danza amatoriale, che sarebbero dovuti giungere dalla Bosnia, ma non si sentivano più sicuri".

I rappresentanti politici della minoranza serba hanno fatto sapere che da ieri tutte le loro istituzioni e tutti gli eventi sono sotto la protezione della polizia, con presidi costanti delle forze dell'ordine, misura presa in accordo con il governo.

Nei giorni scorsi in alcune città della Dalmazia sono apparse su muri scritte inneggianti alla morte dei serbi, accompagnati da simboli filonazisti. Contro tali manifestazioni di odio anti-serbo la dirigenza di Belgrado ha a più riprese protestato, da ultimo ieri sera il ministro degli esteri Marko Djuric.