Estero

In disgrazia la strega di Putin, faceva riti per lui

8 novembre 2025
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Si era distinta in Russia come leader di rituali magici pro-Putin, ma ciò non l'ha salvata dai guai giudiziari. È il caso della 45enne Alyona Polyn, al secolo Elena Sulikova, recentemente condannata da un tribunale della regione di Mosca a due anni di reclusione per "incitamento all'odio" e "alla violenza" contro praticanti di "religioni tradizionali".

A far cadere in disgrazia la "strega" paladina del presidente russo, secondo le motivazioni della procura moscovita, è stato un libro intitolato "Il mio nome è Polyn", presentato a suo tempo come un'opera che "cerca coloro che hanno chiesto al Cielo la felicità, coloro che hanno desiderato possedere la Forza".

Nel 2019 Alyona Polyn veniva mostrata dai media internazionali in pieno svolgimento di una cerimonia occultista, munita di campanellini e provette e circondata da altre maghe e stregoni del gruppo "L'Impero delle streghe più forti". "Questo è un rito magico. È un sortilegio per far migliorare la qualità di vita in Russia e, naturalmente, per aiutare il presidente Putin", spiegava allora la donna.

Stando ai giudici del tribunale di Ivanteyevka (Mosca), tra il 2020 e il 2023 la "strega" pro-Putin si è invece occupata della stesura di "Il mio nome è Polyn", un libro "finalizzato a incitare all'odio", a "umiliare la dignità" del clero ortodosso e a "minacciare e incitare alla violenza contro queste persone": conclusioni a cui la corte è arrivata dopo una "approfondita analisi forense di carattere psicologico, linguistico e religioso". Dell'opera sono state poi stampate 200 copie, messe in vendita su una piattaforma online.

Alyona Polyn è stata arrestata per questo caso a giugno 2024. In quel momento, gli agenti hanno sequestrato diversi oggetti in suo possesso, tra cui pipistrelli mummificati, pugnali rituali, teschi e un altare. In sede di giudizio, la donna ha "pienamente riconosciuto la propria responsabilità rispetto ai reati contestati", spiegava la Procura della regione di Mosca lo scorso 3 ottobre.

La condanna alla donna risale infatti a oltre un mese fa, anche se a farsene eco sono stati più di recente media britannici. Stando a Novaya Gazeta, il fatto che abbia già trascorso diversi mesi dietro le sbarre rende plausibile che in realtà possa però essere scarcerata a breve.

Nel 2023, la Bbc aveva citato la donna per un altro motivo: il sospetto dei servizi di Kiev che il suo gruppo di streghe avesse ottenuto informazioni sensibili in Ucraina tramite una spia.