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Anche a Locarno opportunismo e deriva individualista

Asilo nido e dintorni: stupisce che a prender parte a questa ondata sia anche il partito che si fa portatore dei valori cattolici e di solidarietà

Palazzo Marcacci
(Ti-Press)

Alle nostre latitudini ormai non stupisce neanche più con che leggerezza si mescolino gli interessi privati a quelli della collettività, facendo prevalere gli uni sugli altri.

Un opportunismo e una deriva individualista di cui non è priva neppure la Città di Locarno. Ma quello che più stupisce (o fa rabbrividire) è che a prender parte a tale ondata, senza un minimo di ritegno, non ci siano solo i classici partiti apertamente difensori degli interessi privati, ma anche il partito che per antonomasia si fa portatore dei valori cattolici di solidarietà, giustizia e bene comune e che durante le campagne elettorali tanto difende l’importanza dei servizi a favore della collettività e delle famiglie.

In questo senso, il lungo intervento della capogruppo del Centro, Barbara Angelini Piva, nel corso dell’ultima seduta di Consiglio comunale non può lasciare indifferenti poiché l’impressione, per non dire la convinzione, è che sia stato dettato più da uno sfogo personale caratterizzato da un accanimento palese verso il Municipio e in modo particolare il Dicastero socialità e cultura, che di fatto l’ha messa di fronte ai vincoli imposti dalla Loc che non permettono di essere contemporaneamente consigliera comunale e dipendente dell’Amministrazione.

Il fatto di non poter tenere il piede in due scarpe l’ha portata a cercare di smantellare quei pochi servizi comunali a favore di collettività e famiglie, quali l’asilo nido, dimenticando che in una sua interpellanza del marzo 2017 scriveva che “è importante che anche il Comune si adoperi per migliorare l’offerta. In un momento economico particolarmente delicato come quello attuale l’aumento della capienza dell’asilo nido permetterebbe alla Città di aumentare altresì il numero di posto di lavoro”.

Inoltre la consigliera comunale del Centro, che dalla corrente legislatura rappresenta il Municipio quale delegata della Città nella Commissione intercomunale dei trasporti, responsabile dell’offerta di trasporto pubblico sul territorio locarnese, già si erge a prima firmataria di un atto parlamentare che rivela il pieno disinteresse verso il tema del trasporto pubblico e della mobilità lenta, dimostrando di non essere in grado di far propri gli obiettivi dell’agglomerato in materia di mobilità.

Da anni, purtroppo, la Città di Locarno è confrontata con un substrato fiscale ben al di sotto della media cantonale, e proprio per questo è indispensabile mantenere e, quando possibile, rafforzare quei servizi che la Città deve mettere a disposizione della cittadinanza e in particolare delle famiglie sempre più in difficoltà, considerando peraltro che il nostro cantone detiene la quota di povertà più alta rispetto al resto della Svizzera. Questo fatto deve far riflettere anche i nostri politici, lasciando perdere dualismi e scaramucce di basso livello, per concentrarsi sui problemi reali che attanagliano sempre più le cittadine e i cittadini.