Il comparto della stazione Ffs di Locarno, sul territorio del Comune di Muralto ma di fatto parte integrante del centro città, ha quattro punti deboli. Il primo è il degrado dell’area di proprietà Renzetti lungo Viale Stazione: soprattutto il fatiscente autosilo e lo spazio ex Manora chiuso da oltre un decennio. Un progetto osteggiato da molti prevede il solito monoblocco di cemento e vetro che cancellerebbe l’iconico stabile Urania e gli eleganti portici che si aprono sul parco del Grand Hôtel. Il secondo è l’ex scalo merci Ffs trasformato in un parcheggio, un vasto non luogo ideale per l’ennesima speculazione edilizia, questa volta by Botta, e sostenuto dal locale Municipio. Il terzo è l’attraversamento pedonale non semaforizzato dai binari alla fermata dei bus Fart sotto il fatiscente autosilo, che causa spesso lunghe colonne di auto. Il quarto è il nuovo sottopasso sotto i binari Ffs, troppo lontano dai treni e che soprattutto non porta al lungolago siccome da anni, per motivi finiti nel dimenticatoio, vi sono opposizioni.
L’unico luogo esteticamente bello di quel comparto è composto dallo stabile ferroviario, rinnovato di recente, da Piazza Stazione con i suoi numerosi alberi di alto fusto, ma purtroppo incasinata da coloro che cercano posteggio, e da Viale Cattori, elegante con il suo porfido rosso e i filari di palme, che si apre sul golfo.
Perché votare No il 15 giugno alla proposta di nodo intermodale? Da un lato perché come utente dei mezzi pubblici ritengo che la situazione attuale, pur migliorabile, risponda alle esigenze dei viaggiatori. E dall’altro perché costruire una pensilina sulla piazza, tagliando le numerose piante e facendo passare in salita 250 bus dal lungolago e da Viale Cattori, oltre alle auto provenienti da Muralto in discesa e le biciclette, non sia la soluzione ideale. Invece di creare una zona d’incontro, come rappresentata su render fantasiosi, ci sarà un caos di veicoli e pedoni. Spariranno pure i posteggi.
Ragion per cui nulla contro il nodo intermodale, ma lo stesso va realizzato in sinergia con la sistemazione di tutta l’area, con una visione d’insieme e non solo di singoli interessi. A questo punto si potrebbe progettare un sottopassaggio incluso nel nuovo autosilo, pensare a possibili fermate dei bus nell’area ex merci, sotto i futuri palazzi, e a ulteriori posteggi per carico e scarico, rinnovare le attuali pensiline Fart, e infine collegare in sotterranea in modo logico San Vittore al lungolago passando dalle stazioni Centovallina e Ffs.
Questa votazione riflette le assurdità di questo a volte assurdo cantone. Si tratta di un tema prettamente locale ma devono votare tutti i ticinesi. Infatti in Svizzera abbiamo tre livelli: quello comunale, quello cantonale e quello federale. Non esiste il livello di agglomerato. In questo caso un minuscolo Comune, il cosiddetto “principato di Muralto”, si oppone in gallico modo ad ogni idea di aggregazione e con le sue chiusure e gestioni nepotistiche tiene in ostaggio una città e un agglomerato che purtroppo hanno la loro stazione principale in quel Comune quasi monopartitico e individualista fino al midollo. Da sempre, fin da quando si staccò da Orselina nel 1881.