I dibattiti

Blenio sceglie il silenzio su Gaza

‘Dalla storia si dovrebbe aver imparato che il silenzio è complice di atrocità, il silenzio di pochi che però, sommati, diventano tanti’

La manifestazione organizzata il 24 maggio a Bellinzona
(Ti-Press)

Durante la seduta di Consiglio comunale di lunedì 2 giugno l’Area di Sinistra ha interpellato il Municipio invitandolo a firmare un appello promosso dalle Città di Losanna e Ginevra affinché venga rispettato il diritto internazionale nel conflitto nella striscia di Gaza. Appello firmato anche, ad esempio, dai Municipi di Bellinzona, Lugano, Locarno e Pollegio (e non solo); quello di Blenio invece ha detto no. Ha spiegato che la firma non sarebbe “stata opportuna in quanto si tratta di un tema internazionale”. Altra motivazione: il Consiglio di Stato ticinese ha già fatto pervenire un appello simile al Consiglio federale. Consiglio di Stato che rappresenta già la voce dei ticinesi, inutile quindi aggiungere quella di un paese periferico (questo secondo il Municipio).

Va detto che il Municipio ha espresso la propria preoccupazione verso questa guerra dove la popolazione subisce atrocità disumane, definendola una situazione scioccante ed esprimendo la propria incredulità per il fatto che ciò possa succedere ai tempi nostri. Poi però ha deciso di non firmare l’appello, di non portare questa voce oltre alle mura della Casa comunale, di non rappresentare la voce di molte cittadine e cittadini.

Eppure, dalla storia si dovrebbe aver imparato che il silenzio è complice di atrocità, il silenzio di pochi che però, sommati, diventano tanti. Il silenzio che sicuramente non deriva da un atto di complicità ma piuttosto da un certo senso d’inferiorità (“la nostra forza non avrebbe alcun senso”, ha spiegato il Municipio) e che risulta così ancora più incomprensibile. Se tutte/i si avvalessero di ogni possibilità di far sentire la propria voce, se ogni Comune, ogni cittadina/o firmasse anche solo una semplice lettera allora anche le voci piccole diventerebbero forti. Questa lettera probabilmente la guerra non la fermerà. Ma il silenzio sicuramente non lo farà. È chiedere troppo di prendersi anche questa flebile, ma comunque esistente possibilità di contribuire alla pace?