Direttamente nel piatto dei ticinesi dove Gobbi e Zali hanno mangiato a proposito e sproposito e, a quanto pare, vorrebbero continuare a farlo. La notizia, poi dimostratasi un flop cui la Lega ci sta ormai abituando, è riferita al presunto arrocco tra i due consiglieri di Stato. E l’intervista al Picca dall’emittente di Melide, cui consiglieremmo un profilo un tantino più basso, invece di illuminare noi poveri ignoranti in materia, la spacciava come un primo atto forte dopo la sua recente nomina a coordinatore in seconda. Gli è che con molta verosimiglianza il Picca, per sortire questa ciofeca dev’essere forzatamente ricorso all’Intelligenza artificiale. Peccato che interrogandola di fretta su come sparare la notizia, invece di arrocco gli è uscito rococò, riferito all’architettura francese del ’700, con tutto l’assetto progettuale che con l’arrocco c’entrava come il burro con la ferrovia. E il giornalista direttore del domenicale, tronfio come al solito del proprio nulla (ma siamo certi che sia un vero giornalista?) se n’è uscito gonfio come un ippopotamo nel tentativo vano di far rosicare il, da lui definito, direttore del giornale del partito delle tasse, Ritzer, al quale non arriva alle caviglie nemmeno in punta di piedi e con le mani alzate. E da che pulpito! Lui che dirige, ma solo per grazia e stipendio ricevuti e non certo per merito, quello che oggi è il “suo” domenicale; ossia il giornale del partito delle multe e dei divieti. Ora delle vicissitudini contraddittorie che pullulano redazione e proprietà di Via dei Boglia una cosa è certa. Se, come vorrebbero farci credere, che il plenum del CdS non si è ancora chinato sulla mostruosa idea dell’arrocco, e che degli altri tre membri dell’esecutivo nessuno avrebbe anticipato il proprio assenso, scusarsi per l’incauto modo e il luogo nel quale si è data la notizia equivale all’ennesima presa per i fondelli di tutto il Cantone. Già perché pur sforzandoci di credere che Gobbi non poteva immaginare lo strappo fatto alle istituzioni (?) oltre che ai colleghi di governo – e fin qui ci sta – diverso è il discorso con l’iracondo Zali il quale, come ex uomo di Legge, poteva e doveva conoscere la via istituzionale prima di fare la frittata per nascondere sotto il tappeto la spessa polvere dei loro fallimenti. L’ultimo già oggi con l’annunciata soluzione della circonvallazione Agno-Bioggio già nata esanime a dire dei sindaci interessati. A parte che ambedue non hanno mai messo piede in un cantiere, Gobbi con la Giustizia applicata “a modo mio” parrebbe abbia ancora qualcosina da chiarire. E così siamo al dessert o peggio alla canna del gas. E grave sarebbe se il Consiglio di Stato si inchinasse a simile boiata schiaffeggiando apertamente tutti i ticinesi e le istituzioni. Ilarità a parte pretendere di risolvere in poco più di un anno i problemi da loro stessi creati in oltre dodici anni e più, è pura follia. Con la certezza di vanificare un seggio Lega-Udc in CdS a favore non si sa ancora di chi. Se questo non è uno sputacchio, ma controvento, ditelo voi cos’è. Ora il nodo gordiano non è difficile da capire. Se l’inciucio avverrà sarà solo per l’appoggio di un consigliere di Stato (magari in forza al Plr?) e il motivo sarà chiaro anche ai bambini dell’asilo. Mentre il domenicale del partito delle multe già lunedì è stato bacchettato dal proprio cugino “on line” che presenta un sondaggio avverso al progetto di arroccamento con quasi un 60% di contrari. Maspoli dixit: Ol bel vedée l’è pocc distant.