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Basta tassare un reddito che non esiste

Il valore locativo è una delle imposte più assurde e ingiuste del nostro sistema fiscale. Chi possiede un’abitazione di proprietà deve infatti dichiarare come reddito una cifra che non percepisce realmente, un importo “virtuale” che va ad aggiungersi al reddito effettivo e sul quale deve comunque pagare le imposte. In altre parole, si viene tassati su soldi che non entrano mai in tasca. Una vera e propria contraddizione, che da anni penalizza migliaia di famiglie e pensionati.

La riforma in votazione permette finalmente di eliminare questa stortura. È un passo avanti importante verso un sistema fiscale più giusto ed equo, che non colpisca più chi ha investito i propri risparmi in una casa. I più penalizzati dall’attuale regime sono i pensionati che, una volta estinto il mutuo, non possono più dedurre gli interessi passivi e si ritrovano a pagare imposte su un reddito inesistente. Ma anche le giovani famiglie e i primi acquirenti beneficeranno della riforma, perché potranno pianificare il loro futuro senza la prospettiva di questa imposizione paradossale.

La soluzione proposta è anche sostenibile per i Cantoni. Infatti, avranno la possibilità di introdurre un’imposta sulle abitazioni secondarie, così da compensare eventuali minori entrate fiscali. Per il Ticino questa è una grande opportunità: il nostro Cantone ospita migliaia di residenze secondarie e, grazie a questo strumento, potrà finalmente garantire che anche queste contribuiscano in maniera adeguata alle finanze pubbliche. Non è giusto che il carico fiscale ricada solo su chi vive stabilmente e lavora in Ticino, mentre le case di vacanza restano escluse da un contributo proporzionato.

Dire sì all’abolizione del valore locativo il prossimo 28 settembre significa correggere un’ingiustizia storica, rafforzare l’equità fiscale e dare un aiuto concreto a pensionati, famiglie e giovani. Per il Ticino, significa inoltre poter contare su nuove risorse senza aumentare la pressione fiscale su chi risiede qui tutto l’anno. È il momento di dire basta alle tasse su un reddito che non esiste.