La destra elvetica continua a sfornare leggi “porcate” in materia fiscale, per dirla con Calderoli. L’ultima in ordine di tempo è il regalo di due miliardi di franchi annui prodotto dall’abolizione del valore locativo, decisa dal Parlamento federale. Per il Ticino (Cantone e Comuni) il regalo ammonta a 100 milioni di franchi annui. Dato che il valore locativo è oggi il 50-60% di quello che sarebbe commercialmente, con l’abolizione del valore locativo si raddoppia la disparità di tassazione esistente tra proprietari di immobili e inquilini: infatti questi ultimi mettono i loro risparmi in conti, obbligazioni o azioni, i cui redditi sono e saranno tassati al 100 per cento.
Ringraziano per il regalo fiscale i “borsoni” proprietari di ville milionarie in tutta la Svizzera, mentre passeranno alla cassa i cittadini, che subiranno i tagli. Infatti la destra sta preparando nei preventivi 2026 impressionanti tagli negli ambiti sociali, sanitari, ambientali, formativi e negli investimenti, poiché i conti pubblici di Confederazione, Cantone e Città sono in rosso a causa di precedenti sgravi fiscali senza rete. Naturalmente la destra non rinuncerà all’acquisto di nuovi aerei e armamenti nell’insensata corsa al riarmo che caratterizza questo periodo.
Attenzione, per fermare la politica fiscale della destra il 28 settembre occorre bocciare il decreto federale concernente l’imposta immobiliare cantonale sulle abitazioni secondarie, ossia la modifica dell’articolo 127 della Costituzione (un correttivo fatto dal Parlamento federale per i Comuni con tante residenze secondarie): votando No a questo decreto costituzionale federale, cadrà l’iniqua abolizione del valore locativo. Analogo “porcellum” a livello cantonale. Il 28 settembre votiamo No alla deduzione fiscale integrale dei premi cassa malati, chiesta dall’iniziativa popolare targata Lega. Come per il valore locativo si tratta di un cambiamento fiscale, che fa regali assurdi ai benestanti e che svuota casse pubbliche già in rosso: sono altri 100 milioni di franchi persi dal Canton Ticino e dai Comuni ticinesi.
Oggi il problema è aiutare in maniera efficace chi fatica ad arrivare alla fine del mese: salariati e indipendenti con redditi medio-bassi, pensionati del ceto medio (tra cui i proprietari di una piccola casa o di un modesto appartamento). Per aiutare queste categorie votiamo Sì all’iniziativa contro l’esplosione dei premi di cassa malati (iniziativa per il 10%). Essa mette un tetto al pagamento dei premi, plafonando i contributi al 10% del reddito disponibile.
Per scoraggiare i votanti ad accettare l’iniziativa del 10%, la campagna degli avversari punta a spaventarli parlando di un costo di 300 milioni di franchi annui (che appare esagerato) e agitando lo spettro di un aumento delle imposte. La destra però non dice che l’iniziativa è una misura mirata, che aiuta veramente il ceto medio non benestante, al contrario delle loro misure fiscali pro ricchi. Il tetto del 10% per i premi cassa malati è già stato introdotto con successo dai cittadini del Canton Vaud nel 2016. Il tetto del 10% rappresenta un primo passo per abolire la medievale tassa dei premi cassa malati: una tassa che svuota le tasche della popolazione in modo scandaloso al contrario delle imposte progressive, le quali sono calcolate in base al reddito ed alla sostanza delle persone fisiche e giuridiche. Ma si sa: i progressisti sono favorevoli alle imposte progressive, i reazionari alle tasse medievali.