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Il pericolo di una milizia privata negli Stati Uniti

C’è un filo che lega la Germania di Weimar agli Stati Uniti di oggi. Allora si chiamavano Sa, oggi si chiama Ice. Allora il capo era Hitler, oggi è Trump. Il paragone può anche scioccare ma guardando a quanto sta capitando al di là dell’oceano, vediamo che il meccanismo, pur in contesti diversi, è lo stesso: costruire un apparato di forza lealista, più potente e obbediente delle istituzioni tradizionali, capace di piegare i processi democratici e intimidire gli oppositori.

Con il One Big Beautiful Bill, Trump ha destinato alla Immigration and Customs Enforcement un finanziamento senza precedenti: oltre 45 miliardi di dollari per il sistema di detenzione e quasi 30 miliardi per assunzioni e rimpatri, più di 100 miliardi complessivi entro il 2029. Già oggi il bilancio annuale della Ice (11,3 miliardi) supera quello dell’Fbi (10,1 miliardi). Una crescita che trasforma questo corpo nell’agenzia di polizia federale più ricca e numerosa degli Stati Uniti.

Il problema non è solo la dimensione, ma la natura di questa espansione. Serviranno decine di migliaia di nuovi agenti, ma non ci sono né i candidati qualificati né i centri formativi per prepararli. In queste condizioni, il criterio decisivo non sarà la competenza, ma la fedeltà politica. Lo si è già visto con le recenti nomine governative: audizioni in cui la “lealtà a Trump” veniva posta come requisito centrale e posti chiave affidati a figure palesemente incompetenti, scelte unicamente per la vicinanza al leader. Ice rischia di replicare lo stesso schema su scala gigantesca.

Il parallelo con le Sa è evidente. Le Sturmabteilungen non erano una polizia professionale, ma un corpo di massa reclutato sulla base della fedeltà a Hitler. Divennero presto più potenti della polizia di Weimar e con la loro violenza sistematica resero impossibili elezioni libere nel 1932, caratterizzate da una violenza sistematica e da centinaia di omicidi politici.

Oggi già parliamo di squadre nelle strade di talune città americane, strumentalizzate per un uso puramente politico. L’espansione di Ice si inserisce in questa strategia più ampia già in atto: epurazioni di alti funzionari, giudici, ufficiali militari, giornalisti, università, professori universitari, tutti colpiti se percepiti come ostacoli. È il segno di una volontà di concentrare il potere eliminando progressivamente ogni contro-peso.

Il rischio, dunque, non è teorico: è concreto. Con miliardi di dollari, personale reclutato per fedeltà e una missione che travalica il controllo dell’immigrazione, Ice sta diventando una milizia de facto, formalmente federale ma sostanzialmente personale, agli ordini del capo. La lezione degli anni 30 è chiara: ogni leader autoritario ha bisogno di una milizia privata per consolidare il potere. Hitler aveva le Sa. Trump, oggi, ha deciso che la sua si chiamerà Ice.