laR+ I dibattiti

Speziali e la violenza politica: contare almeno fino a tre…

Matteo Poretti
(Ti-Press)

Il tentativo di Alessandro Speziali, uscito su queste colonne martedì, di strumentalizzare l’assassinio del suprematista bianco americano Charlie Kirk per creare un falso dibattito in Ticino rappresenta forse il livello politico più basso raggiunto da un presidente di partito negli ultimi anni. Ma l’aspetto più allucinante è che Speziali si spara letteralmente sui piedi, dimostrando semplicemente una scemata lucidità e un’incoerenza totale. Infatti, il nostro invita a immaginare «un attivista politico, di qualunque partito, che installa un banchetto davanti alla Manor di Bellinzona e raccoglie firme per un’iniziativa popolare su un tema controverso. Immaginiamo che un energumeno, simpatizzante di un altro partito politico, gli si presenti davanti e gli tiri un pugno in faccia. Immaginiamo le reazioni. Se questo succedesse, il minimo che mi aspetto è che tutte le forze politiche condannino questo gesto, indipendentemente dalla parrocchia alla quale appartengono i protagonisti, vittima e carnefice. Se questa condanna non fosse unanime e priva di qualunque attenuante, saremmo davanti a un pericolosissimo scivolamento verso la legittimazione della violenza come strumento di affermazione del proprio punto di vista».

La citazione è lunga ma doverosa. Adesso capiremo il perché. Torniamo con la mente al referendum contro il Pse, nella primavera del 2021. Il 3 aprile l’Mps organizza un tavolo per la raccolta delle firme per il referendum, non davanti alla Manor di Bellinzona ma davanti al negozio di cioccolata Läderach in via Pessina 17 a Lugano. Davanti alla bancarella non si presenta un energumeno ma ben due, i quali cercano di intimorire, minacciandole, le tre militanti dell’Mps e di bloccare la raccolta delle firme. Un poliziotto arriva dopo qualche minuto ma invece di allontanare prontamente gli energumeni, cerca di zittire le nostre militanti giustamente furibonde. Peggio ancora, a una decina di metri, ad assistere alla scena c’era il presidente della storica Società dei commercianti di Lugano, avvocato, nonché all’epoca candidato Plrt al Municipio di Lugano, il quale si è ben guardato dall’intervenire.

Questo grave fatto che abbiamo denunciato non ha raccolto la «condanna unanime e priva di qualsiasi attenuante», nessuna da parte del Plrt, alla cui presidenza c’era un tale Alessandro Speziali, partito molto coinvolto nel dossier Pse, difeso in prima linea dal municipale Plrt Roberto Badaracco. Quindi, concludendo il sillogismo di Speziali, il Plrt così facendo è in prima fila nell’opera di «legittimazione della violenza come strumento di affermazione del proprio punto di vista»… Consigliamo a Speziali, prima di strumentalizzare un omicidio e di lanciare accuse più o meno velate altrettanto strumentali, di perlomeno applicare i suoi ferrei valori morali in casa propria…