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La miserabile fine delle nostre tasse

Come buttare dalla finestra 1,3 miliardi di soldi dei contribuenti? Facile! Comprando 61 milioni di dosi di cosiddetto vaccino Covid, quello per intenderci che non impedisce di contrarre la malattia e nemmeno di contagiare gli altri, l’equivalente di 8 dosi a testa! È ciò che ha fatto l’Ufficio federale della sanità pubblica in epoca pandemica. Ma cosa avevano in mente? Già si sapeva che dopo 3, massimo 4 dosi, la gente l’avrebbe capita che non serviva (che in più fa danno resta ancora da ammettere, più che da capire). L’importante è aver versato tanti soldi a Big Pharma, e questo è quanto. Si chiama corruzione, ben orchestrata e celata sotto forma di salvezza dell’umanità. La classe politica vi ha partecipato e probabilmente ne ha pure tratto vantaggio. Lo si scoprirà denuncia dopo denuncia, la verità viene a galla, anche se spesso troppo tardi. Buttare via i nostri soldi per farmaci dannosi, strutture ospedaliere di lusso, coperture bituminose e cantieri stradali interminabili, armamenti e ricostruzioni di altri Paesi, digitalizzazione sfrenata e videosorveglianza ovunque, per non averne abbastanza per il popolo, per la nostra gente in difficoltà, i pensionati, i giovani che non trovano lavoro in Ticino, per una sanità pubblica accessibile, per delle bollette dell’elettricità pagabili. Di tasse e contributi ne chiedono sempre di più ma gli stipendi restano sempre gli stessi. L’erosione del potere d’acquisto ci rende sempre più poveri e più dipendenti dallo Stato, senza più sogni nel cassetto. Ma che progresso è mai questo? Quando diremo basta a questo malaffare? Un piccolo gruppo di dissidenti non può cambiare da solo questo sistema che ci opprime: serve una reazione globale, serve un “basta!” detto da miliardi di persone, tanti quanti i soldi nostri che buttano via.