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Profonda indignazione

Siamo profondamente indignati, in quanto cittadini di uno Stato in cui la libertà di opinione è ancora iscritta nella Costituzione, dal tentativo del presidente della sezione ticinese dell’Associazione Svizzera Israele, Adrian Weiss, di mettere a tacere chi si esprime criticamente nei confronti di Israele e della guerra scatenata da Netanyahu in seguito all’attentato di Hamas del 7 ottobre 2023.

Il signor Weiss ha scritto alla Presidenza del Corso di giornalismo della Svizzera italiana accusando il direttore del Corso, il giornalista Roberto Antonini, di parzialità nei suoi interventi pubblici sul conflitto israelo-palestinese e di “antisemitismo”, sollecitando un’inchiesta interna che porti alla sua rimozione.

Un numero crescente di persone, istituzioni, organizzazioni e nazioni in tutto il mondo condanna la guerra di Gaza e il blocco degli aiuti umanitari e denuncia l’intensificarsi delle violenze perpetrate dai coloni ebrei in Cisgiordania: sono tutti antisemiti?

Il tentativo di censura del presidente dell’Asi-Ticino è inquietante perché minaccia la libertà di parola e si configura come un’intimidazione evocando un “Berufsverbot” di triste memoria, che non giova certo all’amicizia che quest’associazione vuole promuovere. L’accusa di “antisemitismo” rivolta contro chi critica l’Israele dei Netanyahu, Smotrich e Ben-Gvir sovrappone due entità, gli ebrei e questo Israele, alimentando così il rigurgito di vero antisemitismo a cui purtroppo assistiamo e di fronte al quale Primo Levi ci avvertiva di non abbassare la guardia.