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Nel mentre, a Belfast...

Quest’anno i festeggiamenti per l’Orangemen’s Day (principale ricorrenza per la comunità unionista), hanno raggiunto livelli di idiozia inauditi, persino per una manifestazione programmaticamente settaria (quindi idiota).
Uno dei falò che caratterizzano questa festa (decorati con bandiere irlandesi e altre espressioni di sottile senso artistico come immagini di barconi di migranti e striscioni razzisti) è stato infatti approntato in un’area non solo pericolosamente vicina alla centralina elettrica dell’ospedale, ma anche segnalata dall’agenzia ambientale come pullulante di residui d’amianto. I mesi passano e il proprietario del terreno si rifiuta di sgomberare l’area – e la pila di legno (e plastica, e spazzatura di varia natura e dimensione) per il falò cresce. Si arriva al punto che il Municipio è costretto a incaricare la polizia di procedere allo sgombero coatto – ma ecco che arriva l’immediata ripicca: i portavoce dei gruppi paramilitari unionisti (la maggior parte dei quali designati come associazioni terroristiche) emettono una sobria dichiarazione minacciando disordini alla minima interferenza delle autorità nella “loro” festa. Risultato: la polizia effettua una riunione con esponenti di Municipio, pompieri e agenzia ambientale, e decide di non procedere allo sgombero in quanto i rischi che vi sono legati sono considerati maggiori di quelli potenzialmente dovuti all’amianto tra il materiale del falò. In altre parole – meglio avvelenare uno o due passanti casuali del quartiere che infastidire il gangster sbagliato.
Intanto le autorità tappezzano la città con ispirati slogan che spronano a denunciare qualsiasi attività paramilitare, e si profondono in sforzi per attirare turismo… venite pure, ma lasciatevi dietro la coerenza e portatevi una maschera antigas!