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Un caffè indigesto nella piazza di Ascona

Mercoledì 30 luglio verso le 11 io e mia moglie siamo andati ad Ascona con l’intenzione di bere un caffè nella bella piazza pedonalizzata, lontano dai rumori dei cantieri e del traffico. Abbiamo scelto una trattoria, e siccome la terrazza verso il lago era pienotta ci siamo seduti sul lato della terrazza antistante all’edificio, che era vuoto. In quel momento vi erano solo due camerieri in servizio: uno era alquanto indaffarato a servire i clienti seduti nella terrazza a lago, mentre l’altro, a tre metri da noi, stava facendo dei preparativi per apparecchiare le tavole in vista del pranzo. Ho chiesto a quest’ultimo se poteva portarci due caffè e lui con tono seccato ha risposto di rivolgerci al suo collega. Dopo una decina di minuti, visto che il collega era molto occupato, mi sono nuovamente rivolto al cameriere sgarbato facendogli presente che prima di occuparsi dei preparativi per il pranzo (erano solo le 11) sarebbe stato meglio occuparsi dei clienti che erano in attesa di consumare. E lui mi ha risposto in malo modo. Così ci siamo alzati e, prima di cambiare locale, ho detto al cameriere che era un maleducato e che non sapeva fare bene il suo mestiere. “E allora non torni più qui” è stata la sua villana risposta. Lo prenderò in parola. Ci siamo trasferiti in un altro bar, e per mezz’ora abbiamo visto sfilare in continuazione davanti a noi grossi camion, furgoni, moto, auto. E noi che pensavamo di berci un caffè in tutta tranquillità… Non sarebbe il caso di introdurre degli orari più restrittivi (esempio: dalle 7.30 alle 9.30) per i fornitori dei numerosi ristoranti e hotel della piazza?