Gli amici Cip e Ciop sono sposati, hanno un figlio di 10 anni e vivono in due case contigue a Losone. Hanno una vita parallela: stesso stipendio di fr. 80’000 netti annui, stesse spese professionali e stesso premio di cassa malati. L’unica differenza consiste nel fatto che Cip è proprietario della casa dove vive, paga gli interessi passivi e l’assicurazione della casa. Ciop è inquilino e paga 2’000 franchi al mese. All’anno Cip paga complessivamente 3’346 franchi di imposte e Ciop 2’398. La differenza è dovuta all’aggiunta del valore locativo di Cip, che al netto della deduzione a forfait delle spese è di fr. 11’200 e deduce degli interessi ipotecari di 9’000 franchi. Nonostante questo aggravio di imposte, al netto dei rispettivi costi la disponibilità mensile di Cip è più alta di quella di Ciop di circa 1’000 franchi al mese e così si permette di uscire qualche volta in più a cena con la famiglia e di pagare il corso di chitarra al figlio Felice.
Per Cip l’abolizione del valore locativo è un errore. Egli sa che negli anni in cui le spese di manutenzione superano il forfait pagherà meno imposte di Ciop. Poi negli anni scorsi Cip ha ricevuto importanti aiuti statali (pagati anche dalle imposte di Ciop) per i pannelli solari, la termopompa e la capotte. Ritiene che sia eticamente giusto contribuire con circa fr. 1’000 all’anno di imposte in più.
Da pensionato e proprietario della casa dove vivo mi rivolgo soprattutto al 64% della popolazione che paga una pigione dei quali forse 2/3 potranno votare. Spero che compatti respingano l’infelice proposta di abolizione del valore locativo.
Ai proprietari propongo una semplice riflessione: quanti sono coloro che al momento dell’acquisto della casa hanno programmato il rimborso del debito in 10 anni? In futuro non potranno più dedurlo e così le spese straordinarie.