laR+ IL COMMENTO

Bellinzona, provincia di Macondo

Per certi versi, il nuovo corso dell'Acb non pare poi molto diverso da quanto visto negli ultimi anni

In sintesi:
  • Juan Carlos Trujillo Velasquez, nuovo proprietario del Bellinzona, si è fatto notare negli ultimi giorni per alcune dichiarazioni piuttosto estemporanee
  • Quello degli investitori stranieri che utilizzano i club svizzeri solo per valorizzare i talenti esteri è un trend in atto ormai da tempo
  • La tifoseria locale si lamenta perché, di nuovo, il club finisce in mano a proprietari esteri, ma la verità è che di investitori locali disposti a metter soldi nella società non se ne vede nemmeno l'ombra
30 giugno 2025
|

Coloro – e sono molti – che un paio di giorni fa, all’annuncio del passaggio di proprietà dell’Acb, avevano stappato le migliori bottiglie per la felicità provata nel veder partire Pablo Bentancur si sono probabilmente presto resi conto che, in realtà, non c’era poi molto da festeggiare. Chi si aspettava un drastico cambiamento rispetto alla recente gestione del club, infatti, ha intuito dopo poche ore che, forse, sotto i Castelli muterà ben poco.

Certo, facce e nomi sono nuovi – e nemmeno tutti per la verità – ma il modo di agire pare inserito in un solco già ben definito. Il colombiano Juan Carlos Trujillo Velasquez, tramite le primissime dichiarazioni rilasciate – in patria – dopo l’acquisizione del sodalizio, ha fatto sapere infatti, senza giri di parole, che utilizzerà il Bellinzona come lucrosa vetrina e trampolino di lancio sul mercato europeo per i giocatori del Llaneros, squadra di sua proprietà iscritta al massimo campionato del suo Paese, finita sotto i riflettori tre anni fa sia perché alcuni giocatori avevano truccato una partita sia perché lo stesso Trujillo Velasquez aveva effettuato magheggi non troppo chiari coi soldi del club, sia in entrata che in uscita.

Nessuna concessione, dunque, alla componente locale – almeno svizzera se non proprio ticinese –, che sta molto a cuore ai tifosi granata, i quali fra le varie mancanze che rimproveravano al peruviano-uruguayano Bentancur indicavano proprio la scarsa considerazione per i talenti autoctoni, oltre che l’insufficiente empatia con la piazza.

Quella che vede affacciarsi investitori stranieri nel nostro povero calcio non è certo una nuova tendenza, per carità, i precedenti non si contano, nemmeno a sud del Ceneri, dove pure si assiste da qualche anno a scambi di giocatori da una sponda all’altra dell’Atlantico – quasi sempre di nulla rilevanza tecnica – fra due club gestiti dallo stesso patron. Il trend può non piacere, ma se in loco nessuno si fa avanti con la seria intenzione di metterci qualche franco, è difficile immaginare valide alternative a questo modello, che segue in fondo la falsariga di quanto messo in atto anche dalla famiglia Bentancur.

A stupire in quanto detto da Trujillo Velasquez è stato ad ogni modo anche qualcos’altro: ai suoi compatrioti ha dichiarato infatti che la società testé rilevata, appunto l’Acb, utilizza uno stadio da 6mila posti – lasciando intendere che questa sia l’affluenza abituale, quando invece essa si attesta forse a un decimo della cifra indicata – ma soprattutto che ne avrà presto a disposizione un altro, nuovo fiammante, con capienza di ben 25mila persone. Il gusto per spararle grosse, evidentemente, all’ombra dei Castelli – malgrado l’avvicendamento ai vertici – pare sia rimasto quello a cui ci eravamo abituati negli ultimi tempi.

Il Sudamerica, del resto, è la patria del realismo magico in campo letterario, e uno dei maggiori rappresentanti di questa corrente è ovviamente Gabriel Garcia Márquez – non a caso anch’esso colombiano – genio capace di inventarsi una località come Macondo, diventata appunto paradigma dei luoghi in cui verità, elementi sovrannaturali e balle sesquipedali riescono prodigiosamente a convivere, spacciando per buona pure la palese falsificazione. A tutti, per carità, almeno all’inizio va concessa fiducia, e così sarà, ma è innegabile che i prodromi della nuova era dell’Acb – che sta per aprirsi – già forniscono interessante materiale per dissertare.