Il tacito patto ‘tu non ti interessi di politica e noi ti garantiamo soldi e stabilità’ sta venendo meno. A settembre i mal di pancia potrebbero crescere
I nodi sono arrivati immancabilmente al pettine e diversamente non poteva essere. Ma quanto a lungo si poteva far finta che non stesse accadendo nulla in Ucraina? O non indignarsi per il sorprendente numero di leggi liberticide approvate dalla Duma nell’ultimo mese? Ma non solo. Se a settembre i deputati faranno passare la stranamente annunciata in anticipo riforma del servizio militare, mentre la popolazione sta tirando la cinghia per una sempre più dura crisi economica, inizieranno non pochi mal di pancia.
In sintesi, sta venendo meno l’oltre ventennale tacito accordo tra potere e russo medio: tu non ti interessi di politica e noi ti garantiamo soldi e stabilità. Appunto, apparente stabilità alla Breznev nella tipica quotidiana instabilità russa. E adesso ci si sono messi i droni ucraini che – ogni fine settimana – paralizzano di proposito il traffico aereo civile (e spesso quello ferroviario al Sud), per fare imbestialire i vacanzieri.
Keystone
Passeggiata con cane e sfondo comunista
A questo disagio va aggiunto lo spegnimento sui cellulari del traffico dati di Internet (nelle province per giorni) da parte delle autorità per motivi di sicurezza. Così non solo sono bloccati i servizi di messaggeria occidentali, comunemente usati dai russi per comunicare, ma anche le app per la vita quotidiana e soprattutto tutti i pagamenti elettronici in un Paese in cui meno del 20% delle transazioni avviene ancora in contanti.
Le difficoltà non sono solo della popolazione ma anche del business, con danni ancora da quantificare. Non sorprende, pertanto, che gli ultimi sondaggi più o meno indipendenti indichino che chi vuole la cessazione del conflitto ha superato il 50%. La soluzione – contenuta in una seconda domanda agli intervistati – è in pratica un “armistizio alla coreana”: tregua e ognuno rimanga sulle posizioni conquistate. La cancellazione della tradizionale parata navale della Marina federale sul fiume Neva a San Pietroburgo, domenica scorsa per timori di attacchi, è stata un ulteriore colpo alle sicurezze della gente.
Keystone
Giacche sgargianti e rider al riparo dalla pioggia
Il Ministero della difesa ha riferito che ben 56 droni ucraini sono stati abbattuti in poche ore nei pressi della città baltica, dove si trovava lo stesso Vladimir Putin. Un’unità navale, che doveva partecipare ai festeggiamenti, è stata impegnata nell’eliminazione dei velivoli. Invero questi droni non rappresentano un grave rischio per l’aviazione civile, ma le autorità federali non si fidano e fermano saggiamente per ore tutto il traffico aereo. Il precedente di fine dicembre 2024, quando un volo di linea azero è stato colpito – secondo le ricostruzioni di Baku – dalla contraerea russa nel cielo di Grozny provocando la morte di decine di persone, consiglia la massima cautela.
Così chi va all’aeroporto per le meritate ferie non sa se partirà e rischia di perdere i pacchetti vacanze acquistati o i voli dal Caucaso per altre destinazioni. A breve, tuttavia, il russo medio pagherà ancora di più per gli eventi ucraini: metà delle compagnie del Paese programmano in autunno di licenziare personale e in alcuni settori gli stipendi sono stati già unilateralmente ridotti. A Mosca, nel frattempo, ci si distrae con la tradizionale vita culturale e le “notti bianche”: la gente necessita di svago! Il biglietto da visita del Cremlino al mondo deve continuare ad apparire intonso.