Comfort e qualità dell’accoglienza la fanno da padrone offrendo, con la propulsione ibrida, una guida matura ed equilibrata
Torna sotto esame la nuova Santa Fe, questa volta nella versione ibrida convenzionale, e conferma tutte le buone impressioni già registrate nel corso del primo test a bordo della ibrida plug-in. L’ultima generazione del modello spicca nello stile originale e vagamente statunitense che esalta le linee tese e squadrate, favorendo al contempo le doti di accoglienza e spaziosità di bordo, qui a livelli di notevole rilevanza: anche grazie alle dimensioni piuttosto generose, con lunghezza che raggiunge i 4,83 metri e la stessa larghezza estesa a 1,90 metri. In movimento la vettura varca certamente la soglia dei veicoli di una certa imponenza, ma anche in manovra e in città riesce ancora a farsi condurre con agilità e confidenza più che sufficienti per non generare ansia. L’esemplare provato adotta l’allestimento più ricco denominato Calligraphy, che oltre ad alcune dotazioni distintive è l’unico a poter essere equipaggiato (con supplemento) della soluzione interna a sei posti: a bordo, come nel caso della vettura in prova, in seconda fila il classico divano a tre piazze è sostituito da due poltrone indipendenti con corridoio centrale che, tra l’altro, permette di accogliere oggetti lunghi senza nulla togliere alla libertà di movimento delle persone; in coda restano i due posti reclinabili a scomparsa della terza fila. Soluzione che offre così a quattro passeggeri una convivialità davvero spiccata.
L’accoglienza si conferma in effetti tra le doti di maggior rilievo del modello, rafforzata dall’impiego di materiali di pregio – l’impressione di vettura “premium” è assai tangibile – insieme al solido corredo tecnologico del marchio coreano. Le poltrone anteriori sono ampie e climatizzate, con comoda postura di guida configurabile con facilità; a questo si aggiunge il supporto per i polpacci, potendo infatti convertire gli stessi sedili anteriori in zone di riposo una volta inclinati all’indietro gli schienali. Ampia la disponibilità di portaoggetti in questa zona. Dietro lo spazio per le gambe è davvero rilevante e le stesse poltrone singole sono regolabili elettricamente (anche longitudinalmente) secondo il proprio gusto. L’accesso alla terza fila è agevole e dietro possono viaggiare anche persone adulte; la climatizzazione a due zone include due bocchette sui montanti posteriori in seconda fila, mentre ulteriori uscite d’aria con regolazione specifica consentono di climatizzare anche la porzione più arretrata dell’abitacolo. Viaggiando in quattro, il vano di carico vanta una cubatura assai generosa, pari a 628 litri.
Scenografico ma anche razionale nell’uso il ponte di comando, affidato principalmente ai due schermi affiancati da 12,3” ciascuno con l’unità centrale leggermente orientata verso il conducente. Più in basso “resistono” fortunatamente diversi comandi secondari affidati ai pratici pulsanti fisici, oltre alla sezione indipendente per regolare ogni funzionalità della climatizzazione. Questo quadro di “benessere” a bordo lascia forse un po’ in secondo piano la parte dinamica della Santa Fe, essendo vettura che predilige lasciarsi prevalentemente condurre in relax e scioltezza, forte di un carattere soprattutto docile ed equilibrato. Tuttavia, nonostante il rollio sia marcato e i cambi di direzione non propriamente fulminei, tra le curve il grande SUV coreano riesce a convincere per il suo comportamento maturo, equilibrato e omogeneo, oltre che per le qualità di uno sterzo ben accordato alla vettura e con inaspettate doti di precisione, tale per cui la conduzione su percorsi guidati, seppur senza sconfinare nella sportività, risulta di grande piacevolezza anche alle andature più briose. Rispetto alla PHEV, la HEV ibrida convenzionale – queste due sono le uniche motorizzazioni in gamma – conserva la stessa unità a benzina, 1.6 turbo da 160 cv combinata al motore elettrico, in questo caso da 65 cv; sempre con cambio automatico e trazione integrale. I cavalli sono leggermente in calo ma, a dire il vero, al volante questa differenza è percepibile in maniera sfumata, incidendo in maniera relativa sulle prestazioni, che comunque consentono capacità di accelerazione e ripresa vivaci quanto serve. Ad essere pignoli si potrebbe giusto desiderare una coppia un po’ più corposa, per dare maggior spinta immediata alle variazioni di andatura, in particolare in fase di sorpasso o alle velocità più elevate. Questo compromesso consente però un buon bilanciamento tra dinamismo e consumi: in città e in extraurbano si registrano senza difficoltà consumi nell’ordine dei 6-6,5 l/100 km, che in autostrada salgono a ridosso di 8 litri/100 km. Tenuto conto che il serbatoio ha una capienza di 67 litri, ciò si traduce pure in una notevole autonomia. Ed è davvero solido il comfort, apprezzabile non soltanto per l’efficace assorbimento delle asperità da parte delle sospensioni, ma anche per la fluidità di passaggio da spinta elettrica a benzina e viceversa e per i passaggi di rapporto sempre dolci e pressoché inavvertibili.
Modello | Hyundai Santa Fe |
Versione | 1.6 T-GDi 4WD HEV Calligraphy 6P |
Motore | Sistema ibrido con 1.6 benzina turbo e unità elettrica |
Potenza, coppia | 215 cv, 367 Nm |
Trazione | Integrale |
Cambio | Automatico a sei rapporti |
Massa a vuoto | 2’155 kg |
0-100 km/h | 9,8 secondi |
Velocità massima | 180 km/h |
Consumo medio | 7,3 l/100 km (omologato) |
Prezzo | 73’400 Chf |