La nona generazione della Passat è perfetta con il riuscitissimo propulsore ibrido plug-in, la cui autonomia elettrica è di 100 km reali
La storica familiare tedesca di Volkswagen, nata nel lontano 1973, è ormai giunta alla nona generazione, proposta sul mercato elvetico unicamente nella filante carrozzeria station wagon. Condivide oggi un legame tecnico sempre più stretto con la “cugina” Skoda Superb: oltre al pianale MQB Evo, sono ora comuni anche il sito produttivo in Slovacchia e alcuni elementi della carrozzeria, tra cui le portiere. La lunghezza arriva a 4,92 metri (quasi 15 cm in più rispetto alla generazione precedente) e il design, armonioso e più tradizionale che innovativo, non cerca di stupire, ma si distingue per contenuti di rilievo e per la proverbiale praticità tipica di questa configurazione, purtroppo sempre più trascurata a favore di SUV e crossover. Molto gradevole, inoltre, l’allestimento d’impronta sportiva R-Line che caratterizza l’esemplare in prova, equipaggiato con la motorizzazione ibrida plug-in (ricaricabile) e trazione anteriore – la trazione integrale non è disponibile con questa configurazione.
Il cuore della vettura è il compatto quattro cilindri turbo da 1.5 litri e 177 cv, abbinato a un motore elettrico da 115 cv. La batteria ricaricabile offre una capacità piuttosto generosa per una ibrida plug-in di questa categoria, con 19,7 kWh netti, ed è compatibile anche con ricarica rapida fino a 50 kW presso colonnine ad alta potenza. L’insieme contribuisce alla piacevole sensazione di marcia vellutata e silenziosa, una delle qualità più evidenti del modello: sin dai primi metri, questa Passat colpisce per il comfort. Si rivela infatti notevolmente silenziosa, una caratteristica accentuata dalla marcia prevalentemente elettrica, con sospensioni capaci di assorbire con grande efficacia anche le asperità più marcate, garantendo un’andatura davvero fluida e raffinata.
Nell’impiego quotidiano, i due motori si integrano e si alternano con discrezione, permettendo anche a batteria scarica consumi molto contenuti: è difficile superare i 7,5 l/100 km, mentre in condizioni favorevoli si possono registrare medie intorno ai 5 l/100 km. In modalità elettrica, l’autonomia reale è di circa 100 km, con prestazioni più che soddisfacenti, grazie a uno scatto vivace e una risposta pronta del motore elettrico. Meno fluida, però, l’integrazione tra le due unità quando si richiede il massimo delle prestazioni: i valori restano interessanti finché entrambi i propulsori lavorano insieme, ma a batteria scarica il “boost” elettrico si esaurisce inevitabilmente in fretta. In queste situazioni, la pur brillante Passat ibrida plug-in può mostrare qualche limite in termini di ripresa, specie in salita, dove il solo 1.5 TSI fatica un po’ a muovere le quasi due tonnellate di peso del veicolo. Inoltre, a piena potenza e nelle marce basse, non è raro percepire leggere reazioni di coppia al volante in accelerazione, a causa della trazione esclusivamente anteriore.
Quando si affrontano con un po’ di brio percorsi più guidati, si apprezza l’uso della modalità manuale del cambio doppia frizione a sei rapporti, che restituisce una sensazione di guida più tradizionale, segnando un punto distintivo per quanto concerne il piacere di guida rispetto ad altre ibride plug-in. Ad ogni modo, la Passat eHybrid è piacevole da condurre anche in modalità Comfort, complice uno sterzo preciso e comunicativo, capace di “raccontare” bene la strada. Il rollio, pur percepibile, resta contenuto e non compromette l’equilibrio generale. In modalità Sport, la risposta dello sterzo si fa più diretta e le sospensioni irrigidiscono leggermente, limitando i movimenti della carrozzeria ma senza penalizzare mai l’assorbimento, che sembra restare sempre una priorità. La Passat eHybrid non si trasforma certo in una station wagon sportiva, ma riesce a coniugare precisione, comfort e piacere di guida con grande armonia – caratteristiche non scontate e difficili da conciliare.
L’abitacolo trasmette una netta impressione di qualità, grazie a materiali e finiture curate: si notano in particolare i rivestimenti in Alcantara che si estendono anche alla plancia, così come i sedili anteriori, avvolgenti e accattivanti nel design, oltre che molto comodi. La posizione di guida è ottima, ampiamente regolabile per tutte le stature e insolitamente sportiva: chi lo desidera può stare seduto in basso, con le gambe distese. Molto buona anche la disponibilità di vani portaoggetti, così come lo spazio nella zona anteriore. Di grande impatto lo schermo centrale del sistema multimediale, che gestisce la maggior parte dei comandi: reattivo e intuitivo, anche se non guasterebbe qualche pulsante fisico in più – per esempio per regolare la climatizzazione, attualmente affidata a cursori touch non sempre pratici. Notevole anche l’abitabilità posteriore, con uno spazio per le gambe quasi da “limousine”, mentre il bagagliaio offre un volume adeguato (530 litri), pur ridotto rispetto alle versioni termiche a causa della presenza della batteria agli ioni di litio sotto il piano di carico.
Modello | Volkswagen Passat |
Versione | 1.5 eHybrid R-Line |
Motore | Sistema ibrido plug-in con 1.5 benzina turbo e unità elettrica |
Potenza, coppia | 272 cv, 400 Nm |
Trazione | Anteriore |
Cambio | Doppia frizione a sei rapporti |
Massa a vuoto | 1’780 kg |
0-100 km/h | 7,1 secondi |
Velocità massima | 225 km/h |
Consumo medio | 0,4 l/100 km + 16,6-17,5 kWh/100 km (omologato) |
Prezzo | 70’100 Chf |