Partenza dall’Italia e volo per Nairobi. Arrivo in serata, trasferimento in hotel per il pernottamento.
Prima colazione in hotel e trasferimento in aeroporto. Usciamo dallo spazio aereo di Nairobi e in breve intercettiamo la Rift Valley centrale, fatta di grandi distese di agricoltura di sussistenza, quindi piccoli campi, che si alterna a grandi farm e area in serra. Lentamente possiamo osservare come la presenza umana diminuisca mano a mano che il territorio si fa più arido, e i campi lasciano il posto ad aree sempre più vaste di boscaglia e terreni incolti. Arriviamo così nella parte più interessante della Grande Rift Valley africana. In questo tratto si chiama Suguta Valley, una spettacolare vallata dura, tra colate di lava nere, caldere vulcaniche, laghi alcalini, piccoli gruppi di dune di sabbia e formazioni geologiche dalle improbabili forme e colori. E ancora il lago Logipi, un ampio e poco profondo specchio d’acqua incorniciato da migliaia di fenicotteri rosa che si alzano. Il colpo d’occhio è veramente suggestivo. Passiamo quindi un piccolo promontorio lavico, ricco di bocche da cui è perfettamente visibile la vecchia fuoriuscita di lava, e subito dopo aver scollinato si presenta a noi il maestoso lago Turkana. Sulle sue sponde meridionali sorvoliamo un cono vulcanico perfettamente circolare che stende come un mantello una lunga colata di lava nera. Dalla pista di atterraggio ci trasferiamo al lodge: una pista sterrata ci farà letteralmente arrampicare sulla montagna e dopo un’ora di trasferimento raggiungiamo il Desert Rose lodge, una struttura molto piacevole, di buon livello con sole 5 camere e una bella vista sulla vallata.
Colazione di prima mattina perché abbiamo davanti a noi una giornata lunga per fare un balzo geografico che ci catapulterà in un mondo completamente diverso. Tornati alla pista di atterraggio facciamo un primo volo di un’ora per raggiungere l’aeroporto di Eldoret, sull’altopiano kenyota, per fare dogana in uscita dal Kenya. Quindi un’altra ora e raggiungiamo sulle sponde del grande lago Vittoria l’aeroporto di Entebbe, in Uganda. Qui facciamo dogana e carburante, e siamo pronti a proseguire alla volta della destinazione finale di oggi. Siamo di nuovo in volo, e dopo aver sorvolato le pianure centrali dell’Uganda arriviamo sulla pista del parco di Murchison Falls. Finiamo la giornata facendo un safari mentre ci trasferiamo al lodge dove soggiorneremo per le prossime due notti. Nel parco di Murchison Falls abbiamo modo di fare i classici safari in fuoristrada. Ma faremo anche una bella escursione in barca lungo uno dei tanti Nili della regione, fino ad arrivare al cospetto delle cascate di Murchison, non grandi come le Victoria Falls, ma comunque suggestive e in un contesto più selvaggio. Sistemazione per 2 notti presso il Pakuba Lodge, struttura di medio-buon livello, con trattamento di pensione completa e safari compresi (in condivisione con altri ospiti del lodge).
Facciamo un ultimo safari del mattino e siamo pronti a proseguire il nostro viaggio. Da Murchison la rotta è verso sud, e ci porta a sorvolare prima il lago Alberto; quindi, se il meteo sarà favorevole, andremo al cospetto del Rwenzori, tra le più alte cime d’Africa, proseguendo poi verso l’angolo sudoccidentale del Paese. Stiamo sorvolando mille colline verdeggianti completamente ricoperte da piccole coltivazioni, a volte a terrazzamento, che creano un vero e proprio mantello da arlecchino. Tra loro alcuni laghi dai contorni irregolari. Arriviamo così ai monti Virunga, andando ad atterrare sulla pista di Kisoro. Da qui circa 2h di strada a tratti asfaltata e a tratti sterrata (e polverosa) e raggiungiamo le sponde del pittoresco lago Bunyonyi che seguiamo fino a raggiungere il nostro alloggio con una bella vista sul lago. Qui facciamo un’escursione in barca molto piacevole dove, con una prospettiva a pelo d’acqua, saremo circondati dalla moltitudine di colline terrazzate che determinano il contorno altamente irregolare del lago. Un’Africa molto diversa da quella dei safari, fatta di ruralità, villaggi e persone. Sistemazione presso l'Aradia Cottages Bunyonyi, in camera standard, pensione completa.
Prima colazione al lodge, ed è subito tempo di ripartire per un’altra giornata lunga, ma sempre di grande fascino. Lasciamo i monti Virunga e in macchina facciamo rientro a Kisoro dove riprendiamo l’aereo per tornare a Entebbe (circa 1h20’ di volo), fare dogana in uscita dall’Uganda, e quindi proseguire alla volta della Tanzania. Per quasi un’ora sorvoliamo il grandissimo Lago Vittoria fino a raggiungerne le sponde meridionali in territorio della Tanzania. Qui facciamo dogana in ingresso al Paese e quindi con un ultimo volo di poco meno di un’ora raggiungiamo i grandi spazi del Serengeti. Atterriamo su una pista di questo iconico parco africano, dove sono stati girati molti dei più famosi documentari naturalistici. Ci sistemiamo in un campo tendato di buon livello, con una delle migliori location possibili. Siamo infatti nell’estremo nord del parco, non lontani dai punti di attraversamento delle grandi mandrie di gnu del fiume Mara, e al tempo stesso con accesso ai piani collinari. Nei mesi di agosto/settembre la porzione nord del parco del Serengeti è generalmente caratterizzata dalle grandi mandrie di gnu e zebre, che, durante il loro costante migrare alla ricerca di pascoli verdi, vengono in questa zona e danno vita a uno spettacolo unico al mondo: l’attraversamento del fiume Mara. Purtroppo, negli ultimi 15 anni, il turismo è esploso, per cui assistere all’attraversamento significa anche essere circondati da veicoli, ma è tale il pathos del momento, che ne vale la pena. Di contro, lasciato il fiume, il Serengeti è così ampio che potremo ritrovare la serenità e il fascino di percorrere le grandi savane africane, punteggiate dalle acacie a ombrello, senza essere circondati da troppi veicoli. Oltre all’ovvia attenzione nel cercare di avvistare i famosi animali africani, nei prossimi due giorni il Serengeti saprà comunque regalarci il fascino degli spazi infiniti e delle dolci colline che sembrano uscite dal film “La mia Africa”.
Ultimo safari del mattino e quindi ritorno alla pista di atterraggio pronti per proseguire nel nostro viaggio attraverso l’Africa. Con un po’ di fortuna, subito dopo il decollo dovremmo poter vedere dall’aria le grandi mandrie di gnu che abbiamo ammirato da terra. Sorvoliamo tutto il limitare settentrionale del Serengeti avendo sulla nostra sinistra le pianure del Masai Mara in Kenya e quindi intercettiamo nuovamente la Grande Rift Valley africana quando di colpo sotto di noi si apre lo scenario del lago Natron. Perdiamo quota rapidamente per portarci bassi sopra le sue acque, rimanendone colpiti dall’incredibile forma e dai colori. Sullo sfondo rosso, a volte rosa, a volta bruno o violastro (il colore dipende dal livello dell’acqua), si disegnano geometrie di sale, e possiamo ammirare alcune isole sempre di sale bianco, che sembrano dischi volanti su questo paesaggio marziano. E come sempre in questi laghi alcalini lontani dall’uomo, ammiriamo a bassa quota la presenza di stormi di varie dimensioni di fenicotteri rosa, che al nostro passaggio decollano in veri balletti aerei sincronizzati. Arrivati all’estremo sud del lago davanti a noi si staglia il cono perfetto di un vulcano. Ci troviamo così al cospetto dell’Ol Donyo Lengai, montagna sacra ai Masai. Volteggiare sopra la sua cima, oltre al piacere di ammirarla da vicino, ci darà anche modo di guardarci intorno e capire che cos’è realmente la Rift Valley africana: sotto di noi questa cicatrice geologica, con pareti quasi verticali, e poi in pianura una teoria infinita di crateri vulcanici, di dimensione molto variabili in un bellissimo colpo d’occhio. Proseguiamo e dopo pochi minuti siamo a sorvolare il complesso di caldere di alta quota, tra cui spicca l’Empakaai, in realtà piccola caldera ma con al suo centro un bel lago. Se le nuvole non lo impediranno dovremmo poter vedere anche la famosa caldera del Ngorongoro. Proseguiamo e come ultimo scorcio degno di nota abbiamo il Lago Manyara, dove però la grande quantità d’acqua scesa ultimamente ne ha alzato il livello facendo andar via i fenicotteri che lo rendevano famoso. È quindi tempo di un po’ di volo di crociera, senza nulla di particolare da ammirare mentre attraversiamo la porzione centrale della Tanzania. Facciamo una tappa carburante a Dodoma, e quindi in poco meno di un’ora arriviamo a destinazione, il parco Ruaha. Qui dovremmo poter fare subito il safari del pomeriggio, mentre dal cuore del parco raggiungiamo il nostro lodge. Il giorno successivo abbiamo la giornata intera per i safari fotografici, dentro un paesaggio mutevole, comunque in netto contrasto con quello del Serengeti. Sistemazione presso il Ruaha River Lodge.
Ancora un safari del mattino e quindi ritorno alla pista di atterraggio dove ritroviamo il nostro aereo pronto per affrontare un lungo volo verso Lusaka. Il primo volo è poco meno di 1h, e siamo a Songwe dove facciamo dogana in uscita dalla Tanzania, ci sono poi 3h20’ per raggiungere Lusaka, dove l’atterraggio è previsto nel tardo pomeriggio. Abbiamo previsto la notte a Lusaka, presso il Latitude 15, boutique hotel di ottimo livello.
Prima colazione e tempo a disposizione a Lusaka, in attesa del volo di linea per rientrare in Italia. Pernottamento in volo.
Arrivo in Italia e termine del viaggio.
Prezzo per persona in camera doppia (in CHF) base 6 | 14'020 |
Prezzo con 8 partecipanti | 12'160 |
Spese dossier | 99 |
Il prezzo comprende: