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Centro sportivo, palestra di sport ma anche di vita

I campioni di domani sudano a Tenero: quasi 500 giovani in rappresentanza di 23 quadri nazionali al lavoro in riva al Verbano

I campioni di domani sudano a Tenero: quasi 500 giovani in rappresentanza di 23 quadri nazionali al lavoro in riva al Verbano

28 maggio 2025
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Tenero – Fra loro ci sono i campioni di domani. I potenziali Roman Josi, Roger Federer, Simon Ammann, Noè Ponti e chi più ne ha, più ne metta. Giovani, con un’età compresa tra i 10 e i 18 anni, che per una settimana perfezionano la loro tecnica, la loro condizione fisica ma anche quella mentale, nell’ambito del campo Tutti i talenti a Tenero. O, semplicemente, 3T. Tutto ruota attorno al Centro sportivo nazionale per la gioventù, che in questi giorni è il campo base per poco meno di 500 atleti appartenenti a 23 quadri nazionali delle rispettive federazioni sportive.

Ce n’è per tutti i gusti, dall’hockey all’unihockey, passando per tutto un ventaglio di discipline veramente esaustivo (quest’anno esteso pure al pugilato), comprendente pure discipline che, almeno a Sud del San Gottardo, non vanno certo per la maggiore. Come il salto con gli sci. Sport, quest’ultimo, scelto ad esempio da Maurin Schneider. «Questa è la mia quarta volta qui a Tenero, nell’ambito del campo 3T: ormai… faccio parte della ‘vecchia guardia’ – dice subito, con un sorriso, il 17enne svittese –. Ci torno sempre volentieri, perché personalmente la ritengo una grande occasione per curare la mia preparazione, fisica e mentale, di sportivo. Per chi, come me, pratica il salto con gli sci (e sono un’abbondante dozzina quelli che stanno sudando in questi giorni a Tenero, ndr), questo campo intensivo capita a pennello nel calendario, perché è appunto in primavera, dopo aver staccato la spina qualche settimana al termine della stagione precedente, che si inizia a lavorare in proiezione di quella seguente».

Dici salto con gli sci, e per associazione, il primo nome che balza alla mente è quello di Simon Ammann, l’... Harry Potter del Toggenburgo, che con gli sci aveva spiccato il balzo verso quattro medaglie d’oro olimpiche: è stato lui a ispirarti quando hai scelto questo sport? «Beh, sono di Einsiedeln, comune dove questa disciplina vanta una tradizione ultracentenaria. Avendo i trampolini praticamente… nel giardino di casa, un giorno ho voluto provare questo sport, e ne sono rimasto affascinato. Mi sono avvicinato al salto con gli sci proprio negli anni in cui Simon Ammann era all’apice della sua carriera da sportivo, e questo ha logicamente ispirato anche me: mi piacerebbe, un domani, diventare un grande campione come lui, anche se sono consapevole che di strada, per ambire a tanto, dovrò ancora percorrerne parecchia». E un pezzo di questa strada l’ha appunto portato per la quarta volta in riva al Verbano.

‘Nella scia di mio fratellino’

Dalla vasca poco distante esce una ragazza; si concede un attimo di pausa dall’allenamento. È Francesca Leoncini Bartoli, pallanuotista tesserata nei Lugano Sharks: «Per me questa è la terza partecipazione al 3T. Routine? No, affatto: ogni anno si apprendono sempre nuove cose e questo è molto stimolante», racconta la 17enne di Porza. Come per Maurin Schneider, anche nel caso di Francesca si può parlare di una scelta atipica alle nostre latitudini, dal momento che la pallanuoto agonistica in Ticino la si coniuga quasi esclusivamente al maschile… «Vista così, potrebbe effettivamente sembrare una scelta controcorrente: nel club ci sono anche altre ragazze, ma sono tutte più giovani di me. Io sono nella squadra U18 che, a parte me, è composta unicamente da ragazzi, con cui peraltro mi trovo benissimo». Come ci sei arrivata in vasca? «Ho seguito la scia di mio fratellino. Avevo 14 anni e a quel tempo la sua allenatrice voleva creare una squadra femminile, coinvolgendo le sorelle di molti giocatori. Peccato che a quell’appello abbiano risposto in poche...». Ma fra quelle che hanno risposto affermativamente, appunto, c’era Francesca: «Prima della pallanuoto avevo già provato altre discipline, ma nessuna aveva fatto scattare in me la scintilla. Con la pallanuoto, invece, è stato... amore alla prima bracciata! Ora faccio parte dei quadri della Nazionale U18: mi piacerebbe un giorno poter disputare qualche competizione importante con la calottina rossocrociata. Per me la pallanuoto rappresenta un’ottima opportunità per crescere sul piano personale, con la speranza di poter continuare a praticarla in parallelo agli studi. Ora frequento il terzo anno di liceo, dopodiché ho nei miei piani gli studi universitari: sarebbe magnifico poter abbinare le due cose, magari con una borsa di studio, chissà...».

Del gruppo di pallanuotiste impegnate nel campo 3T, Francesca è l’unica ticinese: come ci si sente nei panni della… padrona di casa? «Il vero punto di forza del nostro gruppo è l’affiatamento: non c’è competizione ma tanta voglia di crescere tutte assieme. Bene o male ci conosciamo tutte già da diversi anni, tanto qui a Tenero, quanto nei raduni con la Nazionale sull’arco della stagione».

Come si compone il ‘menu’ della tua giornata tipo al campo 3T «Alle 7.30 facciamo colazione tutte assieme (a noi è ancora andata bene: ci sono giovani la cui giornata, a dipendenza dello sport praticato, inizia ben prima…), poi un’ora dopo siamo pronte per il riscaldamento a secco. Il resto della mattinata lo trascorriamo in acqua, ad allenarci. Dopo pranzo, torniamo in vasca fin verso le 17. A completare il tutto ci sono poi diverse sedute ‘a secco’, in palestra, e alcuni workshop a tema».

Capita di fare una capatina sulle vicine piazze di lavoro per sbirciare qualche altra attività? «Sì, al termine dell’allenamento pomeridiano abbiamo la possibilità di fare una capatina su questo o quel campo. Quello di beach volley, visto il clima di questi giorni, è di gran lunga il più gettonato per il dopo-allenamenti: ogni sera lì attorno c’è un bel viavai. Passeggiando per il campo, però, il mio occhio è pure caduto sugli allenamenti di hockey, ma anche su quello dei pugili. Se penso agli sport rappresentati in questo campo 3T, ad affascinarmi è però anche il salto con gli sci».