laR+ Kayak

Pagaiate iridate in acque slovene per Tobias Cortesi

Con il giovane delle Terre di Pedemonte, il Ticino sarà in gara tra i flutti di Solkan per i Mondiali juniores

In tre anni passi da gigante
(Ti-Press)
21 giugno 2025
|

Di acqua… non ne è passata moltissima sotto i ponti da quando Tobias Cortesi ha preso in mano per la prima volta la pagaia. Storia di tre anni fa. Ma da allora, di progressi, il giovane di Cavigliano ne ha fatti parecchi, al punto da meritarsi un posto ai Mondiali giovanili che andranno in scena dal 2 al 5 luglio a Solkan, in Slovenia, appena al di là del confine italiano con Gorizia. Dove in gara ci saranno sostanzialmente giovani con un’età compresa tra i 16 e i 18 anni, con qualche sporadica presenza di atleti talentuosi ancora più giovani. Come, appunto, Tobias, che all’anagrafe ha ancora quindici anni, e che in Slovenia sarà in gara nel kayak singolo e a squadre (di tre), tanto nella prova sprint quanto nella gara classica.

«Era il 2022 quando mi sono avvicinato a questo sport, nell’ambito di un’attività proposta dalla sede della Scuola media che frequentavo (quella di Losone, ndr)», racconta il giovane delle Terre di Pedemonte, che ora pagaia per i colori del Gruppo canoisti ticinesi. E come ci sei arrivato al Gct? «Dopo quel primo contatto, mi sarebbe piaciuto continuare. Tuttavia, dove avevo cominciato non c’era una sezione per i giovani. Così mi hanno parlato del Gct, e del suo gruppo giovanile creato anche per partecipare alle gare: ho contattato Luca Panziera, il suo responsabile, che poi mi ha praticamente preso sotto la sua ‘ala’».

‘Impossibile no, impegnativo sì’

Cosa ti attenderà in Slovenia? Hai già idea del tipo di percorso con cui sarai confrontato? «Non ci sono mai stato e dunque sarà tutto da scoprire, ma da quanto mi hanno raccontato altri, non sarà un percorso proibitivo, sebbene difficile da percorrere in modo pulito». Come ci si prepara a un evento come un Mondiale? «Personalmente non ho seguito un programma particolare o tanto diverso dalla solita routine. Se fino a marzo il mio programma settimanale prevedeva anche sedute di corsa, pesi e pagaiergometro (una specie di vogatore per il kayak), da primavera mi sono concentrato quasi esclusivamente sulla canoa, andando in acqua 5-6 volte la settimana. Ho continuato con l’allenamento classico, con uscite sul fiume, altre volte ‘semplicemente’ sul lago. A livello mentale ho cercato di focalizzarmi su quanto mi attende in Slovenia, per realizzare che tra qualche giorno ci sarò, sarà tutto vero, e lì dovrò dare il massimo». Cercando anche, e soprattutto, di divertirti… «Sì, esattamente. Perché questa è una bella occasione per dimostrare ciò che so fare e, soprattutto, che mi piace fare. Con, in più, la possibilità di misurarmi con i migliori al mondo in questa disciplina. È con Luca e con il Gct che ho svolto quasi per intero la mia preparazione per questo appuntamento, anche perché per partecipare alle sedute con la Federazione avrei dovuto sobbarcarmi lunghe trasferte oltre San Gottardo, cosa che non sarebbe stata l’ideale per me… Con la Federazione ho tuttavia avuto la possibilità di partecipare a uno stage intensivo di allenamento a Tenero nell’ambito del ‘3T’, il campo Tutti i talenti a Tenero. Lì ho potuto allenarmi per 5 giorni in modo mirato, perfezionando la mia preparazione. Era la mia prima volta a quel campo, ma è stata un’esperienza impegnativa ma al tempo stesso molto bella, che mi piacerebbe poter rifare in futuro».

Il titolo nazionale quale ottima premessa

La recente TicinoMoesa – gara che quest’anno è andata in scena in versione ridotta, unicamente sul Ticino – è stata una prova generale per Tobias in vista della trasferta in Slovenia. Superata a pieni voti, considerando che l’ha chiusa vincendo il titolo svizzero di categoria nella gara classica (dove ha preceduto un altro giovane del Gct: Massimiliano Petrillo).

Ti sei fissato un obiettivo per questo tuo primo Mondiale? «Considerato che ci saranno i migliori al mondo e che sarò uno dei più giovani al via, logicamente non potrò ambire alle primissime posizioni. È anche la mia prima volta a questi livelli, per cui cercherò di godermela il più che posso, cercando di chiudere nella prima metà della classifica: credo che quello sarebbe un risultato in grado di appagarmi».

Senti già la tensione salire, con l’avvicinarsi dell’appuntamento iridato? «È pur sempre un Mondiale: non puoi sentire quella sensazione di farfalle allo stomaco, che in più, con lo scadere del conto alla rovescia, si fa ancora più forte. Più passano i giorni e più crescono le emozioni. E saranno proprio queste, prima ancora che i fiotti dell’Isonzo, che dovrò riuscire a domare per puntare a un buon risultato a Solkan». Dove, a fare il tifo per lui, ci sarà mezza famiglia: «Mia zia, mia mamma, mia nonna e mia sorella ci saranno di certo, e non è detto che a loro si uniscano altri parenti. Il fatto che ci saranno pure loro ad assistere alla mia discesa mi darà sicuramente più tranquillità». Luca Panziera, invece, a Solkan non ci sarà: «In Slovenia non ci sarò, ma Tobias sarà pur sempre in ottime mani: a occuparsi del gruppo sarà infatti l’allenatore della Federazione svizzera», sottolinea l’ex canoista d’alti livelli… passato pure lui dai Mondiali juniores: «È stato nel lontanissimo 2000, a Vipiteno, sull’Isarco. Mi sarò piazzato a metà classifica in una gara con una sessantina di partecipanti». Cosa si aspetta da Tobias il suo allenatore? «Prima di tutto che si diverta: tutto quello che riesce a fare è benvenuto, in fondo è la sua prima esperienza internazionale. E non solo la sua: da quando mi occupo del ramo competizioni del Gct, prima di Tobias, di ticinesi che hanno partecipato a un Mondiale non ce ne sono mai stati».