L'iberico lascia solo le briciole a tutta la concorrenza, imponendosi per la nona volta in carriera sul circuito del Sachsenring
Una spanna e più sopra la concorrenza. Nel tumultuoso Gran Premio di Germania l'otto volte campione iridato Marc Marquez ha di nuovo ribadito la propria supremazia, imponendosi per la nona volta in carriera sul circuito del Sachsenring alla sua duecentesima presenza nella classe regina. Capace di salutare tutti fin dalla partenza, l'iberico ha imposto un ritmo infernale che nessuno è riuscito a tenere. A completare il podio sono dunque stati Alex Marquez e il compagno di squadra Francesco Bagnaia, bravo a rimontare dalla 12esima posizione.
Il medesimo trio domina la classifica del Motomondiale: a quota 344 punti, il 32enne vanta 83 lunghezze di vantaggio sul fratello minore, mentre l'italiano è attardato di 147 punti. Funestata da numerose cadute, la maggior parte delle quali alla prima curva (leggasi Marco Bezzecchi, Fabio di Giannantonio e Johann Zarco), la corsa è stata completata solo da 10 piloti come è successo l'ultima volta quattordici anni or sono. I 256mila spettatori accorsi sul circuito tedesco, record per il Gp di Germania, hanno quindi dovuto accontentarsi dell'ennesimo show di Marc Marquez. Già capace di conquistare pole nonché sprint, lo spagnolo ha chiuso il terzo weekend perfetto di fila conquistando pure la sua 69esima vittoria in carriera. Una in più di Giacomo Agostini.
Nella classe di minor cilindrata, invece, due piloti rossocrociati hanno ‘sfiorato’ la zona punti: Noah Dettwiler e la sua Ktm hanno chiuso in sedicesima posizione, precedendo la ‘new entry’ Lenoxx Phommara (Honda). Quattordicesimo sulla griglia, come mai successo finora in carriera, il 20enne ha sbagliato la partenza ritrovandosi addirittura ventiduesimo alla fine della prima tornata. Ha tuttavia beneficiato di alcune cadute per risalire la classifica, come il connazionale. Chiamato a rimpiazzare l'infortunato Luca Lunetta e scattato dalla 25esima nonché ultima casella, Phommara non ha invece commesso errori bagnando il suo esordio nella categoria. A imporsi è stato David Muñoz, capace di superare i connazionali Maximo Quiles e Antonio Rueda.
Tra cadute, e rimonte leggendarie, neppure la classe di mezzo ha deluso le attese. La corsa, prematuramente interrotta complice l'incidente (senza fortunatamente conseguenze) tra Albert Arenas e Marcos Ramirez, ha visto il duello fra Deniz Oncu e Barry Baltus. A tre giri dalla conclusione, momento della bandiera rossa, Oncu era in testa. E, dunque, ha conquistato la seconda vittoria stagionale dopo quella di Aragon nonché il quinto trionfo nel Motomondiale considerando pure i successi ottenuti nella Moto3.