A soli 12 anni, la bimba polinesiana sfida senza paura le stelle della tavola in Coppa del mondo. Il papà: ‘Prego che le onde non siano troppo alte’
Dodici anni contro sette metri di onda. Quella di Keila Gallina è una storia di sport e libertà, quella che ti regala l'esser nata di fronte all'oceano Pacifico e avere la finestra di casa «che affaccia su quei cavalloni». In gara nella tappa tahitiana della World Surf League a cui si è qualificata vincendo i trials nella ‘sua’ Teahupo'o, mondialmente famosa per le sue gigantesche onde, Keila sarà la più giovane atleta ad aver mai partecipato alla Coppa del mondo con una tavola sotto braccio, e sfiderà da subito le più forti.
A Teahupo'o, un villaggio situato sulla costa sud occidendale della Polinesia francese, un anno fa erano andate in scena le gare delle Olimpiadi parigine, e la foto del brasiliano Medina sospeso sull'onda più famosa per il surfisti di tutto il mondo fece il giro del web. Ma questa è l'era dei campioni bambini, come la cinese Yu Zidi e la citata Keila Gallina, figlia di un hawaiano e di una tahitiana, seguita su Instagram già da tredicimila follower, ammaliati dai video delle sue scivolate nei tunnel di acqua cristallina sulle note dei Red Hot Chili Peppers. Al britannico Guardian, Keila racconta di aver surfato col papà Ryan da quando aveva quattro anni e di non aver paura, anche se in famiglia pregano che nella sua gara l'onda sia forte, ma non fortissima. «Se ho qualche timore? È naturale che ne abbia, come ogni padre quando il proprio figlio attraversa la strada» dice suo padre, mentre con sfacciata naturalezza Keila racconta la sua emozione. «Sono piuttosto sorpresa: sapevo che sarebbe successo, ma non cosi' presto e adesso non vedo l'ora». Ma in una gara di Coppa del mondo possono esserci condizioni spaventose: in caso di mareggiata, Teahupo'o fa venire i brividi, con le sue onde che si snodano per migliaia di chilometri attraverso il Pacifico prima di scaricarsi sulla barriera corallina tahitiana poco profonda. Per quindici anni, le gare femminili della Wsl hanno saltato la tappa per timore di infortuni, e tra le polemiche per una scelta ritenuta sessista. Dal 2022, il ritorno a Tehaupo'o. «Preghiamo che le onde non siano troppo alte» ammette Ryan, confidando sulla «miglior pattuglia di salvataggio in acqua del mondo». In ogni caso, questo per Keila sarà solo il primo passo. «Voglio entrare nel tour mondiale nei prossimi anni», dice la dodicenne promessa polinesiana. Ed è qui che il padre la frena. «Non conta il risultato, conta vivere il surf. Che per noi è uno stile di vita»