Scenari suggestivi ma molte difficoltà per i concorrenti della quattro-giorni ticinese, in cui si sono illustrati soprattutto gli atleti arrivati da fuori
Nel weekend di Ferragosto, a Mornera e a Robiei, gli orientisti accorsi in Ticino per le gare degli Swiss-O-Days sono stati messi a dura prova dai tracciatori, che hanno farcito le due prove di salite ben oltre i metri indicati dalle direttive pre-competizione. A Mornera, sulla distanza lunga è stata la difficoltà di reperire con precisione i punti di controllo a complicare il compito dei 350 concorrenti, spesso finiti più in basso della quota richiesta e dovendo in seguito risalire la china. A Robiei, la zona di gara della prova ‘long’ dapprima (sabato) e poi ‘middle’ (domenica), a oltre 2'000 metri, senza vegetazione alta, comprendeva sassaie, placche rocciose, riali e dossi fra i quale occorreva individuare con sicurezza l’itinerario con il minor dislivello possibile, senza dover fare esercizi di arrampicata per raggiungere il pianoro erboso e la lanterna biancorossa avvistata già da lontano.
Un contesto definito spettacolare per il paesaggio sia a Mornera che a Robiei, ma considerato davvero tosto sul piano fisico dalla maggioranza dei partecipanti, che ha però anche saputo divertire e impegnare gli specialisti più dotati. I nomi ai vertici sono in questo senso indicativi: a Mornera la categoria A è stata appannaggio di Florian Howald, mentre la categoria B ha visto imporsi sua moglie, Elena Howald-Roos. I vincitori di categoria sono in prevalenza confederati, ma nell’una o nell’altra giornata si sono messi in luce anche i ticinesi, come Siro Corsi (secondo nella ‘middle’ di Robiei), Tiziano Boiani (secondo nella categoria B nella ‘long’ a Robiei) e Lisa Grossi (seconda a Mornera nella categoria C), in una riuscita quattro-giorni di gare parzialmente coordinata dall’Associazione sportiva Ticino e Moesa e dal Gov Vallemaggia, curata in loco dai ragazzi dei quadri giovanili grigionesi e della Svizzera centrale.