GINNASTICA ARTISTICA

‘Non è di nostra competenza’ e Israele deve saltare i Mondiali

L’Indonesia non cambia posizione, niente visti d’ingresso per Dolgopyat e compagni, e il Tas respinge la richiesta d'appello

(Keystone)
14 ottobre 2025
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Nel mentre che in Egitto si è trovato un accordo fra Hamas e Israele, che pone una tregua sul conflitto mediorientale, la Federazione della Stella di David sarà esclusa dai Mondiali (che si terranno a Giacarta, Indonesia, da questa domenica). È quanto stabilito dal Tribunale arbitrale dello sport, respingendo le due richieste di appello interposte da Tel Aviv in cui “richiedeva” alla massima istanza planetaria di “assicurare la partecipazione della squadra israeliana” alla rassegna iridata o, in alternativa, “cambiare sede, posticipare o annullare” la suddetta. Tutto nasce dal rifiuto da parte delle autorità indonesiane, dichiaratesi fin da subito a favore della causa palestinese, di consentire l’ingresso nel territorio. “È una decisione oltraggiosa e pericolosa, che si oppone alla base dello sport e dei valori della competizione leale. Un pendio scivoloso in avanti per l’allontanamento degli atleti sulla base di questioni politiche, religiose o sociali”, aveva dichiarato la Federazione israeliana (Igf).

Le richieste cautelari presentate in appello e valutate con urgenza data l’imminenza della competizione sono tuttavia “state respinte”, si legge nel comunicato emesso dal Tas. Il Tribunale di Losanna continua però a esaminare il merito di uno dei ricorsi presentati dalla Igf congiuntamente a “sei atleti israeliani qualificati” per la rassegna ridata, tra cui Artem Dolgopyat, campione del mondo 2023 e medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020 nel corpo libero. La Federazione della Stella di David ritiene che lo statuto della massima istanza “imponga al suo comitato esecutivo di prendere una decisione” in caso di rifiuto del visto e che questo diniego “costituisca una violazione in termini di giustizia, creando una situazione discriminante nei confronti di un’affiliata”.

Il Tas ha sottolineato che la Federazione internazionale ribadisce “di non avere prerogative nel rilascio dei visti d’ingresso” e che la scelta delle autorità di Giacarta “è del tutto al di fuori della sua competenza”. D’altronde la passata settimana il Ministro indonesiano degli Affari Legali e dei Diritti Umani, Yusril Ihza Mahendra, aveva ribadito la “politica fermamente consolidata di non intrattenere relazioni diplomatiche con Israele finché non riconoscerà l’esistenza di una Palestina libera e sovrana”. La Fig ha “preso atto” di questa decisione auspicando però “che venga creato il più velocemente possibile un ambiente in cui atleti di tutto il mondo possano praticare sport “in sicurezza e in completa tranquillità”. Era comunque ampiamente prevedibile che il governo optasse per una linea dura contro Tel Aviv. Già due anni fa, nel 2023, era infatti scoppiato un caso internazionale quando un governatore indonesiano aveva proibito a Israele di entrare nella sua regione per il Mondiale di calcio under 20. Una scelta punita dalla Fifa, che aveva tolto lo status di Paese ospitante all'Indonesia e traslocato l’intera rassegna in Argentina.