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Maxi, basta la parola. ‘E non è soltanto sport’

Da domani al 6 luglio il Ticino verrà invaso da seimila tra giocatori e giocatrici arrivati da ogni dove. Tamburini: ‘Per noi è una grande opportunità’

Al Centro sportivo di Bellinzona è stato posato il parquet dei Giochi di Parigi: ‘Che roba, sapere che Curry ci aveva fatto le sue magie...’
(Keystone)
26 giugno 2025
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Più di quattrocento squadre per un totale di oltre seimila giocatori e giocatrici in arrivo da quasi cinquanta nazioni. Sarà una vera e propria invasione quella che si appresta a vivere il nostro cantone, che per una decina di giorni sarà l’epicentro dei Fimba Maxi basket championship, una sorta di campionato del mondo dei cosiddetti veterani, che si daranno battaglia sotto i canestri tra Bellinzona, Locarno e Lugano. Nelle palestre ma non solo, visto che – ad esempio – anche la Cornèr Arena, il Fevi e il Centro sportivo di Bellinzona faranno da sfondo a una manifestazione che non ha precedenti nel nostro Paese. E tra l’altro, nella pista della capitale che abitualmente ospita le partite dei Giovani discatori della Turrita, i protagonisti troveranno sotto i loro piedi il parquet che un anno fa aveva fatto da sfondo agli incontri di basket alle Olimpiadi di Parigi. «Farà un certo effetto giocare sul medesimo campo su cui un anno fa Stephen Curry metteva a segno i suoi canestri mirabolanti» dice Alessandro Tamburini, volto e voce televisiva noti agli appassionati di sport della Svizzera italiana, ma che vanta anche un passato sui campi da basket di Lega nazionale A, e per l’occasione fungerà da allenatore della selezione maschile rossocrociata Over 45.

Certo che per una realtà come la nostra è un qualcosa di inimmaginabile, veder arrivare in un sol colpo alcune migliaia di giocatori di basket che animeranno le palestre di casa nostra, e non soltanto quelle. «Indubbiamente questa è una grande opportunità per il Ticino – dice il 52enne telecronista, che anziché agitarsi dietro a un microfono stavolta lo farà su panchina –. Non soltanto perché la sua immagine verrà veicolata in tutto il mondo, ma anche perché più banalmente la nostra regione beneficerà di un importante ritorno economico, infatti quelle migliaia di persone affolleranno per 10 giorni alberghi, ristoranti e ritrovi pubblici».

Cosa significa allenare una squadra composta da veterani? «Vuol dire essere molto più attivo rispetto ad altri contesti. Direi che è un altro modo di allenare, perché in Lega nazionale A succede di vedere squadre che giocano a 6 o 7 uomini, come mi è capitato di vedere quest’anno a Lugano in campionato, mentre qui c’è una dozzina di persone che devi gestire con molti cambi, perché alla loro età non hanno certo l’autonomia dei professionisti. A livello di basket, invece, a gente che gioca da una vita non puoi insegnare più niente, sa cosa deve fare: bisogna solo essere attenti a gestirne bene le forze».

Tra quei seimila cestisti ce ne saranno alcuni che hanno calcato i parquet della Nba, come l’ex giocatore dei Los Angeles Clippers Keith Closs, ma il panorama sarà variegato al punto che a fianco degli ex campioni ci sono personaggi come lo statunitense Ronald Linford, che è addirittura un ottantenne... «Il vantaggio, per così dire, è che più si sale con l’età, più le differenze si assottigliano. Infatti la differenza fra un quarantenne e un quarantacinquenne è molto più marcata che fra un sessantacinquenne e un settantenne. E bisogna anche dire che tra i sessantenni magari c’è gente più preparata di qualche over 45 a cui potrebbe ancora piacere uscire la sera: il sessantenne, invece, la fase della discoteca l’ha vissuta in lungo e in largo, e vista l’età è ovviamente anche più attento alle risposte che gli dà il suo corpo. Poi, è chiaro, in ogni fascia d’età l’incidenza del fisico è sempre più importante, ma visto che di fronte a te ci sarà gente che è nella tua stessa condizione saprai cavartela, anche grazie a un ritmo più basso».

Contro il Brasile con Luca Cereda in panchina

Si mormora che potrai avvalerti della collaborazione di un personaggio eccellente del mondo dello sport, ovvero l’allenatore dell’Ambrì Luca Cereda. «Sì, è vero: sabato pomeriggio, alle 15.40 a Bellinzona, nella sfida con il Brasile potrò avvalermi di un assistente che è uno special-guest. Tra me è Luca c’è una stima reciproca, e mi sembrava una bella idea connettere mondi diversi nella galassia degli sport in un evento come questo, che unisce i popoli, le discipline, le storie personali. Senza contare che anche per lui, che è di Sementina ed è cresciuto sul ghiaccio a Bellinzona, sarà speciale poter partecipare a un evento che si svolge nientemeno che sul parquet degli ultimi Giochi».

Per te, invece, il momento più speciale quale sarà? «Per me avrà valore inestimabile la partita di lunedì mattina alla Gerra, poco prima di mezzogiorno. Peccato soltanto che non ci potrà essere il figlio di Manuel Raga, con cui tra l’altro ho giocato, perché quando dici Gerra pensi alla Federale, e nell’occasione neanche a farlo apposta il nostro avversario di turno sarà il Messico... Una storia nella storia».

Non solo basket, comunque. «Assolutamente. Parlo per esperienza, perché questa stessa esperienza l’avevo già fatta un anno fa, a Pesaro, dove oltre ad allenare l’Under45 maschile mi occupavo anche delle donne Over 35 siccome le partite non erano concomitanti, ed era stato un momento davvero formidabile. È ovvio, a nessuno piace perdere, ma in un evento come questo le sconfitte si dimenticano in fretta grazie al famoso ‘terzo tempo’, che nel basket è il quinto, e quando finiscono le partite ci si ritrova tutti in uno dei tanti party che vengono organizzati, in cui ci si diverte approfittando anche per fare scambi culturali con l’australiano o il peruviano di turno. Sei parte dell’evento e ti ritrovi il mondo davanti, senza dover viaggiare».

Una festa con lo sport al centro. «Ne sono convinto, per il Ticino questa è una grande opportunità, e la gente potrà ammirare dei quarantenni che fino a un paio d’anni fa giocavano nell’Eurolega e che hanno ancora parecchio da dire, vedendoli giocare – conclude Tamburini –. Ieri, a Nosedo, ho incrociato un tizio che faceva due metri e dieci, aveva i muscoli di Tyson e la faccia di un Dikembe Mutombo incazzato, e quando l’ho visto mi sono detto che è un bene che ora faccio l’allenatore...».

FIMBA MAXI BASKET 2025

Da domani al 2 luglio: fasi preliminari a Bellinzona, Locarno e Lugano
Giovedì 3 e venerdì 4 luglio: ottavi e quarti a Bellinzona, Locarno e Lugano
Sabato 5 luglio e domenica 6 luglio: semifinali e finali a Bellinzona, Locarno e Lugano

Nota: programmi nel dettaglio al sito ticino2025.com