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Di necessità virtù: eccola la Sam... ‘verde’

Nel roster del Massagno per la stagione 2025/26 pure diversi elementi cresciuti nel vivaio di Nosedo

Coach Atallah
(Ti-Press)
19 settembre 2025
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La Regazzi Massagno è al via di una stagione 2025/26 che presenta una nuova dimensione della società. Si potrebbe definire così, in sintesi, quanto espresso dal presidente Fabio Regazzi nell’incontro con i media a Nosedo, alla presenza della squadra, delle autorità, dei tifosi e degli sponsor a testimoniare il continuo affetto che la comunità ha verso la su squadra faro.

«È innegabile che il basket svizzero stia attraversando un momento difficile a livello di club e lo si vede dai roster delle varie squadre che optano per mettere in campo uno, due o anche tre stranieri in meno – ha detto Regazzi –. Un segno evidente che bisogna rivedere obiettivi e strategie. A Massagno abbiamo deciso di dare un vero spazio ai giovani del nostro movimento, anche perché avere degli svizzeri ci costerebbe più degli stranieri. Così abbiamo operato un rinnovamento con una squadra giovane, in cui solo i fratelli Mladjan hanno una certa età, e con tre giovani americani. Abbiamo investito in un allenatore, Alain Attallah, che ha sposato il nostro progetto: viene da un’esperienza di allenatore a Nyon e a Basilea e conosce il basket svizzero, dopo essere stato un giocatore di ottimo livello che ha partecipato a mondiali e alle Olimpiadi con la sua nazionale».

Un passo indietro e uno avanti

«Devo dire del mio dispiacere che Martino abbia lasciato il basket perché è sempre stato una bandiera della nostra società, con un’efficienza sul campo e un’abnegazione che sono state da modello per altri giovani. Invece, guardando avanti, si deve riflettere con nuove visioni sul futuro del basket luganese: bisogna chiedersi se, nelle condizioni attuali, ha senso avere due squadre, ridotte all’osso da finanze precarie, che sopravvivono a pochi centimetri di distanza e che non riescono più a contendere trofei a quelle romande: un discorso che va ripreso anche perché ne va del futuro del basket luganese».

Dopo la presentazione della squadra e dell’allenatore, si sono evidenziate le attività del settore giovanile dove si è detto a chiare lettere che la Sam ha sempre avuto uno dei migliori vivai della Svizzera e intende risalire la china, dopo alcuni anni di calo.

C’è poi stata la presentazione del Torneo giovanile di Pasqua, che vedrà al via le migliori squadre di club dell’Europa che conta.

Il coach

‘Una nuova sfida con tanti giovani’

Alain Atallah, quella che sta per iniziare è una sfida tutta nuova per te...«Direi di sì: dopo la Romandia, con il Nyon, e il nord con il Basilea, approdo in Ticino per toccare con mano una realtà inedita e un progetto che ho condiviso con la società. Una nuova sfida per me con una squadra di giovani, con due senatori di provate capacità come Dusan e Marko, e tanti giovani da far crescere».

Anche la scelta degli stranieri è andata in questa direzione: «Nel fare le mie scelte, la prima cosa che guardo è la qualità umana: cerco persone che abbiano la capacità di integrarsi in un determinato contesto: abbiamo due rookie e uno che ha già giocato a Ginevra: a oggi posso dire che si sono inseriti molto bene nella squadra e il clima dello spogliatoio è molto buono».

Come vedi la situazione del nostro basket? «Le difficoltà generali incidono ovviamente sulla forza tecnica delle squadre: a questo punto, lavorare bene in casa per far crescere i giovani diventa essenziale se si vuole continuare a esserci. Io spero che si possa costruire bene, anche se ci vorrà pazienza, capacità a gestire gli insuccessi e proiettarsi verso un futuro migliore. Sono certo che si potrà far bene».