Come a Winterthur, anche contro il Sion i bianconeri trovano il gol della vittoria oltre il 90’
Per il Lugano di Mattia Croci-Torti, la “zona Cesarini” sta diventando un’ abitudine. Dopo il gol della vittoria di Koutsias a Winterthur, ieri è arrivato quello di Grgic (su rigore) contro il Sion. Una rete che ha regalato ai bianconeri un successo sofferto, a capo di un confronto nel quale sono emerse, ancora una volta, le difficoltà già palesate in queste prime settimane di 2025, con una rete subita nei minuti iniziali, una manovra farraginosa e troppi errori sia in importazione, sia nella fase difensiva. Ma più di tutto contano i tre punti messi a referto e che permettono al Lugano di trascorrere un altro weekend in vetta alla classifica, in attesa della trasferta di mercoledì a San Gallo.
I primi dieci minuti sono di studio, senza particolari opportunità né su un fronte, né sull’altro, ma con un Sion che si dimostra meno timido di quanto ci si sarebbe potuti attendere, anche perché i bianconeri non trovano immediatamente il bandolo della matassa. All’improvviso, però, la situazione si sblocca. E, nonostante alla vigilia Croci-Torti avesse predicato l’importanza per il Lugano di andare in vantaggio per primo, a segnare la rete d’apertura sono gli ospiti: al 15’ Bouchlarem entra in area dalla sinistra, mette in mezzo un pallone deviato da Zanotti che arriva giusto giusto a Miranchuk, libero all’altezza del dischetto del rigore, la cui girata al volo si insacca alla sinistra di Saipi. Per la terza volta in tre partite di questo 2025, il Lugano è costretto a rincorrere il risultato.
La reazione dei padroni di casa stenta a materializzarsi e al 25’ dalle tribune piovono i primi mugugni. Tuttavia, un minuto dopo tutto il pubblico è in piedi per festeggiare il gol del pareggio, firmato da Valdi che a cinque metri dalla porta insacca al secondo tentativo (dopo aver sbucciato il pallone sul primo) e finalizza in tal modo la solita generosità di Zanotti nel proporre la sovrapposizione a Bottani, e la caparbietà di Cimignani nel tenere in campo un pallone destinato sul fondo.
Il gol del pareggio scuote gli uomini di Croci-Torti, i quali prendono decisamente in mano le redini del confronto, pur senza creare particolari pericoli dalle parti di Fayulu, in una partita che fatica a trovare fluidità, spezzettata da una gragnola di interventi scorretti, sui quali l’arbitro Dudic non può esimersi dall’intervenire.
La ripresa inizia con gli stessi 22 uomini in campo e con una buona occasione per Valdi che al limite dell’area di rigore si gira e conclude senza pensarci due volte, con pallone che si spegne di un niente alla sinistra di Fayulu. Al 52’ i padroni di casa si propongono ancora in modo pericoloso, con Vladi che dal fondo mette in mezzo un pallone sul quale non arriva nessun compagno. Al 56’ un tentativo di cross di Bottani, deviato in partenza da Lavanchy, costringe Fayulu a impegnarsi per deviare in calcio d’angolo.
Nonostante le due buone opportunità, il gioco del Lugano non migliora e rimane piuttosto confuso. E allora il Sion ci prova, con Chouaref che al 66’ si incunea tra Mai e Hajdari, si presenta davanti a Saipi, ma il suo diagonale è troppo largo e si spegne incredibilmente sul fondo. Croci-Torti prova a cavare dal cilindro della panchina il suo solito coniglio e manda in campo Grgic e Mahou (imbarazzante la prestazione del francese), poi Aliseda e Belhadj, ma il Lugano continua a essere troppo impreciso e slegato per mettere in difficoltà un Sion accorto nella copertura di Fayulu. A 10’ dal termine il tecnico bianconero si gioca l’ultima carta a disposizione e al posto di Vladi manda in campo Koutsias. E all’83’ Zanotti cerca proprio il giovane greco con un traversone basso sul quale ci mette il piede l’ex di turno Kreshnik Hajrizi, che toglie la sfera dalla disponibilità della nuova punta bianconera, ma nel contempo rende impossibile l'intervento di Fayulu e di fatto regala al Lugano la seconda rete.
La sfida sembra decisa, ma il Sion non ci sta. All’88’ Hajdari lascia troppo spazio in area a Sorgic che riceve un servizio di Lavanchy e incrocia immediatamente una conclusione che lascia di stucco Saipi per l’amarissimo gol del 2-2. Ma se nei minuti finali erano i vallesani a non darsi per vinti, in quelli di recupero i padroni di casa si buttano in avanti e vengono premiati al 93’, quando una conclusione di Bottani è deviata con il braccio da Barba. Richiamato al Var, Dudic non esita e indica il dischetto per un rigore trasformato con la solita freddezza da Grgic. Tutti pensano che la massima punizione sia stata concessa per il tocco di mano di Barba, ma nel dopo partita la verità viene a galla: quello di Dudic non è stato un abbaglio (il fallo di Barba non c'era), l'arbitro ha punito un precedente fallo di mano di Bouriga sul corner battuto da Grgic. Un rigore netto soltanto una volta visto al Var. Il Lugano, proprio come a Winterthur, strappa una fondamentale affermazione nei minuti di recupero, al termine di una partita nella quale, ancora una volta, è apparso piuttosto in difficoltà. E se vince anche così, allora figuriamoci cosa potrà accadere quando ritroverà il livello di gioco che lo ha contraddistinto per tutta la prima parte di campionato...
Reti: 15’ Miranchuk 0-1. 25’ Vladi 1-1. 82’ Hajrizi (autogol) 2-1. 88’ Sorgic 2-2. 94’ Grgic (rigore) 3-2.
Lugano: Saipi; Zanotti, Mai, Hajdari, Valenzuela; Bislimi (74’ Aliseda), Doumbia (74’ Mahmoud); Cimignani (58’ Grgic), Daniel Dos Santos (58’ Mahou), Bottani; Vladi (81’ Koutsias).
Sion: Fayulu; Lavanchy, Hajrizi, Barba, Hefti (88’ Bouriga); Kabacalman; Berdayes, Miranchuk (80’ Kololli), Kronig; Bouchlarhem (88’ Marquinhos Cipriano), Chouaref (80’ Sorgic).
Arbitro: Dudic.
Note: 3287 spettatori. Ammoniti: 36’ Bislimi. 42’ Bouchlarhem. 69’ Zanotti. 72’ Chouaref.