Il Servette espugna Cornaredo e ora i bianconeri devono iniziare a guardarsi alle spalle
Era una vittoria imprescindibile quella che si chiedeva a un Lugano ancora sicuro di poter dire la sua nella lotta per il titolo. E invece, i tre punti se li è portati a casa il Servette che consolida in tal modo la posizione di leader. Una sconfitta pesantissima, quella subita dai bianconeri, una sconfitta che rischia di avere ripercussioni forse decisive sulle ambizioni di una squadra che in questa prima parte di 2025 sembra non riuscire più a ritrovarsi e che adesso deve iniziare a guardarsi le spalle. Perché se domani Zurigo e Lucerna dovessero imporsi contro Grasshopper e Losanna, il Lugano si ritroverebbe al sesto posto, posizione che metterebbe in pericolo la partecipazione al torneo per il titolo (e per i posti in Europa). Non si può dire nulla di negativo sull’impegno profuso dai bianconeri contro un Servette che ha privilegiato il rigore difensivo e le ripartenze. Il Lugano ha fatto tutto quanto in suo potere, anche alla luce delle pesanti defezioni di serata, ma si è nuovamente scontrato con quella sterilità offensiva alla base dei risultati negativi di questi primi mesi del 2025.
Steffen e compagni dovranno però leccarsi in fretta le ferite, perché torneranno in campo già martedì nella prima di due trasferte consecutive (Yverdon e Basilea). Il Servette è volato a +6, ma i bianconeri non possono mollare: vincere, a questo punto, diventa fondamentale non tanto per le posizioni di vertice, quanto per evitare di chiudere la stagione tra le ultime sei della classifica e senza più stimoli.
Croci-Torti, nonostante diversi infortunati, propone un undici tradizionale nei nomi, ma inedito nella sua conformazione tattica. Foglio partita alla mano, sembrava quasi certo uno schieramento a tre difensori, ma il tecnico bianconero si è inventato la mossa di Papadopoulos mediano sulle tracce di Cognat, mantenendo così una linea a quattro davanti a Saipi.
Nei primi quattro minuti il Lugano costruisce subito due buone opportunità: dapprima con una conclusione di Cimignani, poi con una girata da due passi di Koutsias, dopo incursione di Zanotti, deviata di pugno da Mall.
Al 14’ si fa vedere per la prima volta il Servette, con una discesa sulla sinistra di Kutesa, il cui traversone basso viene messo in corner dal provvidenziale intervento in scivolata di Hajdari.
Tra il 18’ e il 21’, il Lugano si propone altre tre volte in modo pericoloso davanti a Mall. Dapprima con un colpo di tacco di Steffen che libera Belhadj, la cui conclusione da ghiottissima posizione finisce sulle stelle; poi con un retropassaggio di Cognat reso perfido dal vento e che per pochissimo non sorprende il portiere ginevrino; infine con una conclusione di Koutsias da posizione defilata, respinta con i pugni da Mall.
Al 31’, contro l’andamento della partita è però il Servette a segnare per primo. Traversone di Stevanovic che trova in mezzo all’area Crivelli, lasciato troppo libero da Mai, la cui deviazione al volo manda il pallone alle spalle di Saipi. Al 36’ il Lugano rischia la seconda capitolazione: su azione di calcio d’angolo, la palla viene rimessa in mezzo da Cognat sul secondo palo per Stevanovic, il quale, tutto solo, invece di provare la conclusione preferisce tentare di innescare di petto Crivelli, ma questa volta l’intervento di Mai è provvidenziale.
Il gol incassato spegne l’ardore dei padroni di casa che non riescono più a presentarsi davanti a Mall con la foga dei primi minuti. Al 40’, su punizione di Steffen, Papadopoulos si getta di testa, ma non riesce a colpire la sfera che si spegne a fondo campo. È l’ultima opportunità di un primo tempo che va a chiudersi senza ulteriori sussulti, con il Lugano autore di una prima buona mezz’ora e tuttavia trafitto dalla prima occasione ginevrina per mano di Crivelli.
La ripresa inizia con lo stesso canovaccio dei primi 45’. Da Zanotti a Belhadj in mezzo all’area, ma il tunisino manca l’impatto con la sfera. Sul prosieguo dell’azione, Valenzuela ci prova con il piattone, ma Mall riesce a respingere. Al 50’ il Lugano perde l’ennesimo giocatore. Belhadj, colpito duro da Rouiller in occasione della mancata deviazione di pochi minuti prima, è costretto a cedere il posto a Marques. Il Lugano, nonostante si ritrovi a giocare controvento, prova a mettere pressione sulla difesa avversaria, ma l'ardore dei primi minuti si va pian piano spegnendo. Immagine emblematica di come il mordente sia andato evaporando, la propone al 73’ Marques, con un colpo di testa da buona posizione che gli esce però troppo fiacco per poter impensierire il portiere granata.
Croci-Torti prova ad attingere alla panchina per dare nuovi impulsi alla sua squadra, ma le molte assenze non gli permettono un coaching troppo aggressivo. E all’83’ le speranze bianconere crollano definitivamente con lo 0-2 firmato da Ouattara con una conclusione sottoporta. È una serata stregata e anche l'ultimo assalto bianconero proprio sui titoli di coda, con una deviazione da pochi metri di Koutsias, trova il colpo di reni di Mall per l'ennesimo e inutile corner. Finisce così, con la festa dei tifosi ginevrini e la delusione di un Lugano che dalla visita del Servette sperava di ritrovare lo spunto per tornare pienamente in lotta per il titolo e che, invece, da stasera deve iniziare a guardarsi con attenzione alle spalle.
Reti: 31’ Crivelli 0-1. 84’ Ouattara 0-2
Lugano: Sapi: Papadopoulos, Mai, Hajdari (68’ Przybylko); Zanotti, Macek (77’ Grgic), Belhadj (50’ Marques), Valenzuela (77’ Valdi); Steffen, Koutsias, Cimignani (68’ Doumbia)
Servette: Mall: Tsunemoto, Rouiller, Severin, Mazikou; Ondoua (75’ Douline), Baron; Stevanovic, Cognat, Kutesa (75’ Ouattara); Crivelli (87’ Ndoye)
Arbitro: Schnyder
Note: 3811 spettatori. Lugano privo di Aliseda, Bislimi, Bottani, Dos Santos, Mahou (infortunati); Servette senza Antunes, Frick, Guillemenot, Magnin, Srdanovic, von Moos (infortunati). Ammoniti: 24’ Mazikou. 26’ Hajdari. 54’ Marques. 57’ Zanotti. 83’ Steffen. 92’ Ouattara. 93’ Doumbia