La finale del massimo campionato femminile si decide dagli undici metri. Grasshopper battuto: per le giallonere è il secondo titolo della storia
Lo Young Boys ha conquistato sabato il suo secondo titolo svizzero femminile, dopo quello vinto nel 2011. La squadra bernese ha battuto il Grasshopper 5-4 ai rigori nel ritorno della finale dei playoff di Super League.
Una delle grandi speranze del calcio femminile svizzero, Iman Beney, ha segnato il rigore decisivo per la squadra di Imke Wübbenhorst. Anche la sua compagna di squadra vallesana Naomi Luyet, tornata dopo sei mesi di assenza per un infortunio al bacino, ha trasformato il suo calcio piazzato nella sessione decisiva.
Solo sesto al termine del girone di qualificazione, il Grasshopper ha mancato di poco il primo titolo nazionale femminile. La squadra di Joao Paiva, che aveva vinto l'andata per 1-0 in casa, ha aperto le marcature al 12‘ in uno stadio Wankdorf gremito da circa 10'000 spettatori. Lo Young Boys ha però ribaltato la partita in meno di 5’, subito dopo l'ingresso di Luyet, grazie ai colpi di Athena Marie Kühn (65‘, 1-1) e Courtney Strode (69’, 2-1 dal dischetto). Le bernesi hanno poi rischiato di perdere tutto nei tempi supplementari, quando il gol dell'attaccante del Gc Kayla McKenna è stato annullato per fuorigioco.
Dopo i tempi supplementari, in cui entrambe le squadre sono rimaste caute, si è arrivati ai rigori. Dove l'unica a mancare la trasformazione è stata Géraldine Ess, eroina dell'andata con la sua rete al 90'.