Calcio

La fulminante ascesa di Johan Manzambi

Dalle giovanili del Freiburg il centrocampista è riuscito a ricavarsi spazio nella prima squadra, esordendo pure in Bundesliga

(Keystone)
4 giugno 2025
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È la sola new entry nella lista dei convocati di Murat Yakin in occasione della tournée nordamericana. Nel corso delle ultime settimane Johan Manzambi ha conosciuto un'ascesa fulminante, tant’è che nemmeno spente venti candeline ha già ricevuto la possibilità d'indossare la maglia della Nazionale maggiore. A inizio anno probabilmente neppure lui s'immaginava che sarebbe riuscito a salire a bordo dell'aereo che ha portato la truppa rossocrociata in quel di Salt Lake City, dove sabato alle 22 (ora svizzera) Xhaka e compagni affronteranno il Messico nel primo test amichevole in programma nel mese di giugno. Sì, perché fino a metà stagione il centrocampista era riuscito a collezionare la miseria di un'apparizione in Bundesliga. Ben lontano dal rientrare nel sonar del selezionatore.

Dalle giovanili all'undici titolare

Titolare inamovibile nella squadra formativa del Freiburg, che milita nella quarta divisione tedesca, Johan ha iniziato a mettersi lentamente in luce assicurandosi un posto nella selezione U20 rossocrociata. La sua crescita è stata costante finché, all'improvviso, tutto si è accelerato. «Sono un po’ sorpreso anch'io, perché il tutto è successo molto velocemente. Dall'oggi all'indomani mi sono ritrovato nell'undici della prima squadra. Un traguardo per cui ho lavorato parecchio», ha spiegato il diretto interessato ai rappresentanti dei media in volo (verso il Nordamerica).

Il romando ha sfruttato alla grande l'occasione concessa dal suo allenatore, Julian Schuster, che ha creduto nelle sue potenzialità. Da metà gennaio ha ricoperto dunque il ruolo di riserva di lusso, realizzando il suo primo centro in Bundesliga il 12 aprile. Un gol arrivato nei minuti di recupero della partita fra i biancorossoneri e il Borussia Mönchengladbach, che ha permesso alla squadra di Breisgau di assaporare il dolce aroma del successo. Nelle ultime cinque giornate del massimo campionato tedesco, il giovane – forte nei tackle – è stato titolare ben quattro volte fornendo due assist e firmando un altro centro. È stato però il pareggio colto al cospetto del Bayer Leverkusen di capitan Granit Xhaka (2-2 il risultato finale) che ha definitivamente convinto la bontà di Yakin, in visita nella regione.

Un trampolino di lancio

Destreggiandosi abilmente fra il tedesco e il francese, Johan si è inoltre soffermato a lungo sulla decisione (sofferta) di lasciare il suo paese d'origine all'età di soli 17 anni e sposare la causa del club tedesco. «Oggi posso affermare che la scelta è stata pagante. Il progetto sportivo del Freiburg, in cui molti giocatori passano attraverso i programmi delle squadre giovanili prima di sfondare, era quello più confacente alle mie necessità. Tutto si è sviluppato proprio come avevano previsto i dirigenti nel momento in cui mi avevano presentato questa offerta, forse addirittura più velocemente».

L'ascesa del centrocampista, che può giocare sia in difesa che in qualità di numero dieci – “è questo che rende Johan così speciale”, aveva puntualizzato Julian Schuster –, non è comunque bastato a staccare per la prima volta nella storia del club l'accesso alla Champions League. «L'Europa può bastare», ha evidenziato il rossocrociato aggiungendo che intende costruire da queste basi la prossima stagione. Non manca tuttavia la concorrenza. «Abbiamo una squadra di alta qualità, spero di giocare più incontri possibili». Prima di allora, però, Johan si augura di collezionare i primi minuti con la maglia della Nazionale. «Voglio dimostrare che non ho rubato a nessuno il posto. E anche se non potrò giocare, sarò molto soddisfatto di questa esperienza».

Sotto l'ala di Zakaria

Di certo, nel primo allenamento disputato sui campi dell'Università dello Utah, ha destato buona impressione nei compagni, che ha in pratica conosciuto sull'aereo diretto a Salt Lake City. A essere maggiormente ossequioso nei suoi confronti è stato Denis Zakaria, capitano del Monaco e pure lui cresciuto nelle giovanili del Servette. «È un giocatore che mi ha ispirato molto. Oltretutto, conosce mio fratello maggiore – anche lui ex ginevrino – e così avevo potuto discutere con lui già prima di essere convocato. È una persona meravigliosa», ha commentato il neofita della Nazionale a proposito di Zakaria.

L'impressione tuttavia è che Johan non sia desinato a rivelarsi una semplice meteora. Non c’è dubbio che i preziosi consigli del suo collega ginevrino aiuteranno il romando a trovare il suo posto nella selezione maggiore. E con la sua rapida ascesa, una sola nomination potrebbe essere sufficiente a renderlo più di un ospite a sorpresa.