Calcio

‘Le inglesi sono brave, ma noi non vogliamo fermarci qui’

Ventotto anni dopo l’ultima volta, l’Italia ritrova le semifinali di un Campionato europeo femminile. Merito di Cristiana Girelli

‘Essere tra le prime quattro in Europa è meraviglioso’
(Keystone)
22 luglio 2025
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Forse qualcosa è cambiato. E se lo è, il merito è della doppietta messa a segno da Cristiana Girelli contro la Norvegia, che ha permesso all'Italia di ritrovare la semifinale degli Europei femminili 28 anni dopo l'ultima volta. «Abbiamo raggiunto qualcosa di magico – sottolinea la 35enne, sull'orlo delle lacrime dopo il successo sulle nordiche –. Oltre a vincere, abbiamo fornito una prestazione di alto livello contro una squadra che, non dimentichiamolo, è davvero forte. Essere tra le prime quattro in Europa è meraviglioso». Già, ma il percorso delle Azzurre non è ancora finito, visto che ora c‘è la semifinale con l'Inghilterra. «Rispetto a Spagna e Inghilterra, siamo ancora un po’ indietro, anche perché purtroppo dal Mondiale del 2019 in poi non abbiamo ottenuto risultati capaci di alimentare quanto creato all'epoca».

Dopo i quarti di finale ai Mondiali francesi del 2019, negli ultimi due tornei maggiori (Euro 2022 e Mondiali 2023), l'Italia non è più riuscita ad andare oltre le fasi a gironi nelle due competizioni successive. Ma «in Svizzera sta succedendo qualcosa: sono orgogliosa di vedere gli stadi pieni e la gente appassionata al gioco. Spero che questo sia solo l'inizio di qualcosa che possa accadere anche in Italia».

Le Azzurre non raggiungevano le semifinali europee dalla sconfitta contro la Germania nella finale del 1997 (0-2). Contro le inglesi sarà dura: «Hanno giocatrici che possono fare la differenza in qualsiasi momento; ma anche noi ci crediamo, non vogliamo fermarci qui», rilancia Cristiana Girelli, che sta dando un po' l'esempio a tutta la squadra e che grazie al duro lavoro nel gioco aereo, sta creando scompiglio in Svizzera: contro la Norvegia ha vinto sette duelli aerei su otto. «Onestamente, non ricordo se il colpo di testa fosse uno dei miei punti di forza da bambina. Credo di aver sviluppato questa abilità nel corso degli anni, perché ho iniziato a giocare più vicino alla porta solo quando sono arrivata alla Juventus».