A due minuti da una prematura eliminazione, le campionesse in carica riescono a rimontare (e superare nel supplementare) l'Italia
Mai dare per spacciata l’Inghilterra. A due minuti dal baratro, le campionesse in carica sono infatti state capaci di risorgere dalle tenebre rimandando il verdetto all’appendice dei supplementari e staccando così di nuovo l’accesso all’ultimo atto dei Campionati europei. Come nel corso di tutto il torneo, anche nella cornice dello Stade de Genève la squadra di Sarina Wiegman ha faticato a esprimere il suo calcio, ma grazie a personalità e carattere ha raddrizzato il match. L’Italia, che già pregustava una storica finale, affranta nel morale ha commesso un fallo da rigore costato lacrime di tristezza.
Il maggior possesso della sfera (supportato da traversoni ben calibrati e passaggi filtranti) delle inglesi ha subito cozzato sulla difesa azzurra. Una difesa compatta, che ha funto da punto di partenza in occasione di qualche pericoloso contropiede orchestrato dal piede di Elena Linari. La giocatrice della Roma ha cercato di verticalizzare, ma le sue compagne non sono risultate precise nel continuare l’azione. Trascorsa una quindicina di minuti, il ritmo si è dunque abbassato: l’Inghilterra ha ‘aspettato’ a metà campo l’Italia, che dal canto suo ha mosso lentamente palla. Una fase reciproca di studio, che si è accesa grazie a Barbara Bonansea. Dal nulla, o quasi, una bella triangolazione fra le sue ormai ex compagne di club Arianna Caruso e Sofia Cantore ha infatti permesso di accentrare la sfera... Approfittando di una retroguardia non impeccabile, in due tempi ha dunque sbloccato il punteggio. La veemente reazione delle Leonesse non è tardata, con Williamson e compagne intenzionata subito a tornare nel match. A mantenere la porta illibata ci ha pensato Laura Giuliani, che ha spento in corner la buona conclusione di Lauren James.
Chiamate a rilanciare le proprie quotazioni, nella ripresa le inglesi – che hanno faticato, e parecchio, a decollare fino alla pausa – hanno cominciato a essere più fluide. Il merito è da ricondurre a Keira Walsh, che ha iniziato a dispensare palloni come (suo) solito permettendo alle compagne di affacciarsi più minacciosamente dalle parti di Giuliani. Hanno cercato di mettere a dura prova la difesa italiana, creando superiorità numerica sulle fasce così da liberare una giocatrice per il cross, ma peccando di un pizzico di precisione. Senza più nulla da perdere, Wiegman ha cambiato modulo impostando la squadra completamente a trazione offensiva. E, nel quinto dei sette minuti di recupero concessi, ha trovato ancora il modo di risorgere dalle tenebre. Una respinta non perfetta del portiere azzurro ha permesso alla neoentrata Michelle Agyemang d’impattare il match, facendo di nuovo tirare un bel sospiro di sollievo alle campionesse in carica. Nelle battute conclusive dei tempi supplementari l’Inghilterra ha dunque avuto sui piedi la possibilità di chiudere ogni discorso grazie a un calcio di rigore, trasformato sulla ribattuta da Chloe Kelly.